Nuova iniziativa di Pino Santoro per Ceglie

Da qualche giorno è in rete sul sito Salviamo l'Italia la redazione di Ceglie Messapica da cui traggo questo post con un commento di Pino Santoro :
Questo affermava Ideanews in un reportage del marzo 2000
(La proposta al Piano operativo plurifondo fu rigettata e oggi il sito di “Donna Lucrezia” è praticamente dimenticato, meta solo di qualche studioso.)

Donna Lucrezia (sito archeologico del Paleolitico)


Il territorio di Ceglie Messapica presenta tracce di popolamento antico già a partire da Paleolitico inferiore-medio, probabilmente cioè da oltre centomila anni fa.
Di grande interesse sono a tal proposito la Grotta di San Pietro e la grotta Antelmi fra le numerose cavità carsiche del territorio, con tracce di popolamento e utilizzazione in varie epoche.
Al Paleolitico inferiore-medio riporta la scoperta, avvenuta in località Donna Lucrezia, di enormi quantità di scarti di lavorazione della selce. L’area appare di importanza fondamentale per definire le caratteristiche del popolamento di Homo erectus nelle sue manifestazioni finali e dell’Uomo di Neanderthal in area murgica.
Scarse e poco significative sono le tracce neolitiche (VI-IV millennio) attestate nel territorio, perché le aree interne della Murgia non furono in genere frequentate, tranne alcune cavità carsiche alla base della scarpata del versante tarantino, utilizzate come luoghi di culto e funerari da parte delle comunità di agricoltori. Ceramiche graffiti e dipinti di età neolitica oltre ad elementi ceramici più recenti riferibili al Neolitico, sono stati rinvenuti in una cavità carsica (Caverna Elia) in località Madonna Piccola. L’utilizzo delle caverne nell’età dei metalli, da parte di gruppi ad economia fondamentalmente pastorale ci documenta una consuetudine perpetuatasi dall’inizio del II millennio fino all’Età messapica.
Materiali dell’età del bronzo sono stati rinvenuti nella Grotta Antelmi, nella Grotta Sardella II, all’esterno della grotta Masseria Scolepie e in un avvallamento naturale a Monte Vecchio.
Per il rinvenimento di frammenti ceramici in impasto si segnalano, inoltre,le località Fragnito e Grotta Casino del Monaco.

da “Messapica Ceglie” di Isidoro Conte

Nel pubblicare “Adamo ed Eva abitavano qui”, del prof. Antonio Corrado, eravamo convinti di trovarci dinanzi una notizia di notevole valore storico, artistico e culturale: quello che in gergo giornalistico si definisce “scoop”. La notizia che Donna Lucrezia sia stato un luogo in cui anticamente si lavorava la pietra selciosa, che in quell’area sia esistita una “vera industria” non poteva lasciarci indifferenti. Abbiamo allora indagato ulteriormente, chiedendo allo stesso prof. Corrado, che al prof. Benvenuto, esperto in fatto di Beni culturali, l’esatta consistenza della “scoperta”. Ebbene, non ci sono dubbi: un sito con analoga estensione, intorno ai 100 ettari, si trova solo in America. Fatto eccezionale per Ceglie, per la Puglia intera, abbiamo pensato. La mente corre presto ad individuare un parco archeologico, un vero e proprio museo del paleolitico. Che fare allora, ci siamo chiesti in redazione. Innanzitutto continuare a indagare, ad approfondire. Ma non basta. Sapevamo che Corrado collabora con la dott.ssa Elettra Ingravallo, docente di Paletnologia dell’Università di Lecce; che gli stessi avevano già fatto anni addietro un piccolo sondaggio dai risultati positivi. Conseguenza era quella di procurare, come giornale, un incontro tra gli esperti e l’amministrazione comunale. Cosa che c’è stata e che ha dato ottimi risultati, tenuto conto che si tratta di un evento storico e culturale di indubbio valore.
L’Amministrazione cegliese sembra aver colto l’importanza della cosa, ha avuto i primi contatti con la prof.ssa Ingravallo e su suggerimento del prof. Benvenuto presenterà un progetto per l’accesso ai Pop, il Piano operativo plurifondo. Forse siamo andati un po’ oltre il nostro ruolo giornalistico, ma considerato il risvolto delle cose siamo convinti di aver fatto qualcosa di buono per la “nostra” Ceglie.

(MARZO 2000 - La proposta al Piano operativo plurifondo fu rigettata e oggi il sito di “Donna Lucrezia” è praticamente dimenticato, meta solo di qualche studioso.)

Commenti

pino santoro ha detto…
Grazie Giacomo, anche se sono argomenti già trattati in passato, una rinfrescatina alla memoria non guasta.
smemorato ha detto…
La paleontologia non può invecchiare nel breve arco della nostra vita ;o)
dg ha detto…
Quanto è vasto ed importante il nostro patrimonio culturale cegliese! Grazie a te Giacomo e grazie anche a Pino: speriamo che siano in molti i cegliesi frequentatori dei blog, per leggere e rinfrescarsi la memoria!
dg
smemorato ha detto…
Caro Don Gianfranco lo scopo principale del mio bloggare è questo.

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