la vostra posta arriva regolarmente?

Non so quale sia la vostra impressione sull'attuale funzionamento delle Poste Italiane, la mia è pessima. Sono oramai convinto che abbiano deciso di abdicare alla loro ragione sociale, la loro ragione d'esistere: posta, distribuire la posta. I benevoli possono così affermare che le poste italiane hanno il fiato corto. I malevoli dicono che stanno scoppiando. Sullo stato di salute, forse, la verità sta nel mezzo. Nei tempi difficili che, complici una serie di fattori - primo fra tutti, sostengono i sindacati, gli effetti della riorganizzazione del servizio di recapito avviata da Poste italiane - stanno rendendo la vita amara ai 43 mila portalettere distribuiti nel nostro Paese. La crisi delle consegne si è acutizzata a novembre del 2007. In sostanza, il nuovo sistema - che pure i sindacati confederali avevano sottoscritto il 15 settembre del 2006 - prevede tre tipi di servizi: quello classico detto "universale", che resta nelle mani del portalettere ordinario. Quello "dedicato", con postini muniti di furgoni che servono i "grandi utenti" (società, aziende, studi professionali, grossi condomìni); e quello "speciale" per servizi aggiuntivi tipo la consegna di atti giudiziari o di oggetti di pregio. Diversificando e implementando il servizio di recapito, e dunque ritenendolo più snello e efficiente, Poste italiane ha stabilito di poter tagliare 4000 zone di recapito contro un totale di 42 mila. In più ha ridistribuito le forze in campo: centinaia di portalettere anziani (10-12 anni di servizio) sono stati messi agli sportelli e sostituiti con nuovi assunti a tempo determinato e con anche una robusta infornata di "ricorsisti". Tutto questo, secondo i lavoratori, ha portato a un travaso di personale e di esperienza. E a un caos generale: con mancanza di mezzi e strutture idonee a far partire il nuovo sistema di consegna. Così molte zone sono rimaste scoperte.

Commenti

Post popolari in questo blog

La Russia di Putin, vista attraverso gli occhi di Anna Politkovskaja.

la festa del 2 giugno spiegata ai nostri figli