Il P.U.G. di Ceglie è in buone mani

Così stanno distruggendo il Murattiano: difendiamolo!
L´appello di Borri: fermiamo questo scempio!

Lettera a Repubblica di Dino Borri

Forse si pensava che la distruzione della città storica fosse cosa passata. Per esempio, che quanto resta – poco purtroppo – della bella Bari ottocentesca favorita dai Napoleonidi e dai Borbone, travolta dalla distruzione dissennata degli anni 1950 e 1960, fosse al riparo da ulteriori aggressioni. In quel ventennio, con una coda nei primi anni 1970, la scacchiera "Murattiana" di Bari, con la "Baixa" di Lisbona e il "Teresiano" di Trieste uno dei più importanti episodi urbanistici e civili della tradizione urbana sette-ottocentesca europea (Benevolo, Jacobs, Sica, e altri), fu sventrata da un drammatico ciclo di speculazione edilizia: un oltraggio – per fortuna risparmiato alle altre due piccole capitali del sogno illuministico di una rifondazione "ortogonale" (Friedmann) della città borghese – che sarà causa rilevante dell´attuale grave declino sociale, economico, e ambientale della città. Ci si sbagliava. continua...
(04 gennaio 2008)
Ho recuperato questo testo on line per rendere noto e conoscere meglio il pensiero del responsabile del P.U.G. di Ceglie Messapica che, spesso, è stato oggetto di critiche furiose da parte dei cegliesi e che pare essere ora in dirittura d'arrivo.

Commenti

Anonimo ha detto…
Il P.U.G. di Ceglie Messapica purtroppo non è in dirittura d'arrivo. Personalmente ti consiglierei di leggere anche altri articoli scritti sempre su Repubblica facendo attenzione a non ledere il copyright.
Si parla di "canali liquidi attraverso i quali osservare le montagne del Montenegro.".
Mi chiamo Domenico Biondi, sono un geometricchio di provincia. Tra l'altro faccio parte di quella casta di sfregiatori del paesaggio così bene inquadrata dall'allora ministro Rutelli.
Vorrei solo chiedere al prof Borri di fare mente locale e di ricordare i nomi degli architetti che erano in commissione edilizia quando sono stati rilasciati i progetti per la realizzazione della meravigliosa Punta Perotti a Bari, e che per la costituzione del parco dell'Alta Murgia non si è avuto scrupolo di andare a sequestrare le cave lasciando senza salario i lavoratori.
Ritornando al PUG di Ceglie, noi cegliesi (a parlo da persona che vive e conosce il proprio territorio) siamo davvero molto arrabbiati per come siamo trattati. Sappiamo benissimo che il professore non ha una struttura di supporto, non ha uno studio professionale. Molte volte gli amministratori sono stati ricevuti nei corridoi dell'università.

Concludo con:

"Un'idea, un concetto, un'idea,
fichè resta un'idea
è soltanto un'astrazione.
Se potessi mangiare un'idea
avrei fatto la mia rivoluzione".

So che a te (Smemo) piace.
smemorato ha detto…
"Ho voluto andare
ad una manifestazione
i compagni, la lotta di classe
tante cose belle
che ho nella testa
ma non ancora nella pelle."

Si, Domenico Giorgio Gaber m'insegna tutti i giorni dal mio comodino e dal lettore cd dell'automobile che mi porta al lavoro. Io faccio il ragioniere e di un p.u.g. posso al massimo intravedere qualche conseguenza economica riveniente dal suo programma. Nel 1999 ebbi il piacere di ascoltare la passione dell'architetto Gabetti che illustrava il piano regolatore di Collegno (ora pienamente operativo), non so se l'allora Sindaco D'Ottavio venisse ricevuto di sfuggita negli studi Gabetti & Isola, di sicuro il distacco dell'intellettuale verso il politico lo avvertii in quella riunione aperta ai cittadini. Mi sono permesso di citare uno scritto del Prof. Borri da cui ho tratto l'idea di una persona attenta alla storia e ai beni culturali, tutto qui. Certo non posso considerarlo esaustivo per conprendere la persona in toto; ognuno ha scheletri nell'armadio, chi più chi meno, a volte se qualcuno non li ha glieli inventano; personalmente ho tante belle cose nella testa, fra cui fidarmi delle persone, non ho più voglia di andare alle manifestazioni. Ecco alla polemica, preferisco il ragionamento, forse mi sto accorgendo che sto perdendo... il mondo è di chi grida di più, chi ragiona ha perso.
Anonimo ha detto…
Abbiamo perso.
Pietro Santo
smemorato ha detto…
Piano Strategico e modello Puglia
alla Festa del PD

20/10/2008 Le vecchie e gloriose Feste dell'Unità sono solo un ricordo e così il Partito Democratico di Molfetta ha scelto un format diverso per discutere e approfondire i temi di più stretta attualità politica, organizzando nella giornata di ieri, domenica 19 ottobre, due incontri pubblici su Piano Strategico dell'Area Metropolitana di Bari e sul “Modello Puglia nell'Italia leghista”.
Nel corso della mattinata Elio Sannicando, assessore del Comune di Bari con delega al Piano Strategico, e Dino Borri, presidente del Comitato Scientifico Ba 2015, hanno illustrato le novità legata alla nuova “Metropoli di Terra di Bari” che comprende 31 comuni per una popolazione complessiva di circa un milione di abitanti.
“E' un piano multisettoriale – ha commentato Borri, già assessore all'urbanistica del Comune di Molfetta nell'amministrazione targata Guglielmo Minervini – che interessa svariati settori, dall'industria ai trasporti, dalla cultura all'ambiente, passando per la ricerca, l'innovazione e, ovviamente, le infrastrutture. Ma è anche un Piano policentrico perchè, accanto alla città di Bari, vede una serie di realtà molto importanti del territorio come, ovviamente, la città di Molfetta”. E sui progetti relativi alla nostra città si è soffermato Elio Sannicandro: “Sono molte le infrastrutture che potrebbero essere finanziate nell'ambito del Piano Strategico: dal porto turistico alla cittadella dello sport, così come svariati interventi in materia di sicurezza e arredo urbano. Il Piano – ha proseguito Sannicandro – è uno straordinario strumento di sviluppo per il territorio e occorre investire ogni risorsa per intercettare questa grande opportunità”.
Nella serata di ieri, invece, il dibattito si è spostato sui temi nazionali con il confronto cui hanno partecipato l'assessore regionale Guglielmo Minervini e il senatore Gianrico Carofiglio. Nel corso della manifestazione si è approfondito il tema della “paura” che sta caratterizzando la nostra epoca. “Non dobbiamo avere paura della paura”, questa l'esortazione di Carofiglio che ha anche chiamato il Partito Democratico ad una opposizione più dura e intransigente su alcuni temi specifici. “Se, come leggiamo sui giornali in questi giorni, scopriamo che ben cinque pentiti dichiarano che un sottosegretario dell'attuale governo ha rapporti continui con la camorra, dobbiamo avere il coraggio di dire pubblicamente che quel signore è un camorrista. E dobbiamo ripeterlo quotidianamente, in ogni piazza, in ogni confronto, in ogni dibattito. Dobbiamo chiamare tutti ad un moto di indignazione. Allo stesso modo non possiamo essere “gentili”, evitando di dire che questa maggioranza di centrodestra presenta caratteri profondamente razzisti, come molte iniziative del governo (su scuola, sicurezza e sanità) stanno a dimostrare. Le parole sono importanti, e dobbiamo ricominciare ad usarle, non potendoci far dettare l'agenda da Berlusconi e i suoi ministri”.
Sulla stessa lunghezza d'onda Guglielmo Minervini che, a fronte dell'esperienza del governo Berlusconi, ha contrapposto il “modello Puglia”: “Quando ci siamo insediati – ha dichiarato Minervini – la Regione era davvero messa male, con tutti gli indici statistici ed economici in picchiata. Oggi assistiamo a una ripresa senza precedenti, in assoluta controtendenza rispetto a tutte le altre regioni del Mezzogiorno. Oggi la Puglia cresca al ritmo delle migliori realtà del Nord e questo è un merito che dobbiamo rivendicare. Abbiamo deciso di puntare sull'innovazione e sui talenti e i risultati stanno arrivando. Ovvio – ha concluso Minervini – non dobbiamo abbassare la guardia e, su questo, il Partito Democratico è chiamato a fare fino in fondo la sua parte”.
http://www.laltramolfetta.it/pages/news_zoom.asp?id_news=5057
smemorato ha detto…
http://dau049.poliba.it/curriculum/dinoborri_cv_fall04.pdf

Post popolari in questo blog

ai posteri

l'eclisse della democrazia

qualcosa di sinistra