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Visualizzazione dei post da dicembre, 2008

marcia indietro

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“Signor barbiere, o chiunque voi siate, siavi noto che io esercito la vostra medesima professione; che corrono da oltre venti anni da che vi sono matricolato, e che conosco uno per uno gl'istrumenti tutti della barbieria. Oltre a ciò fui soldato nella mia prima età, e so molto bene che cosa sia elmo, morione, celata con buffa ed ogni altro arnese della milizia, e intendo di sapere dar conto dei diversi generi di armature e di armi, e dico (salvo però un miglior parere, e rimettendomi sempre al più sano giudizio) che questo mobile ora tenuto da cotesto buon signore, non solo non è bacino da barbiere, ma tanto è lontano dall'esserlo, quanto il bianco dal nero, e dalla verità la menzogna: sostengo però che quantunque questo sia un elmo, non è un elmo intiero. - E così è per lo appunto, disse don Chisciotte, perché gli manca la metà, ch'è il mento. - E così è,- soggiunse il curato indovinando già le intenzioni del suo amico barbiere.” Sembra cadere a fagiolo questa citazione di

un amico (potrei essere tranquillamente io stesso) mi scrive:

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Caro Mino, oggi Veltroni s'interroga che forse la grande astensione abruzzese debba essere interpretata come critica nei suoi confronti: ma se è stato proprio Lui a produrre questi effetti perversi da LEGGE ACERBO , nel momento in cui propose al cavaliere il patto di correre da soli senza il fastidio di alleati fastidiosi! Voleva sbarazzarsi degli alleati rissosi era nelle opzioni delle sue scelte politiche, ma allora appena costituito il PD con le primarie farsa, avrebbe dovuto avere il coraggio di aprire Lui la crisi di governo e scegliere una linea di autonomia rispetto agli alleati inaffidabili, senza dar luogo ad un balletto di dorotea memoria col risultato di aver servito su di un piatto d'argento al cavaliere i termini appropriati per instaurare una repubblica PIDUISTA. Già, voleva sbarazzarsi dialleati inaffidabili e rissosi, ma perchè nel PD ora si può ragionevolmente sostenere che abbia una linea univoca? E poi cos'è quest'elemosinare dialogo, quando in realtà

chi non ha peccato tiri una scarpa, anzi due...

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Vedere quel giornalista alzarsi di scatto e tirare a George dabliù le sue due scarpe mi ha fatto sorridere non tanto sommessamente. Lo ha mancato, di poco; peccato! Il gesto conta: una rabbia impotente, non dominata ma civile che esplode quasi come una bomba, una bomba mediatica. Non farà morti, passerà alla storia: un gesto emblematico, di chiusura di una pessima presidenza. Quelle due scarpe valgono quanto una cocente sconfitta.

la ninfea

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La ninfea E’ rosa Come l’alba, di notte chiude i suoi grandi petali per riposarsi, di mattina li apre, e il suo grande fiore si riflette nell’acqua della palude come in uno specchio: è la ninfea. Galleggia Come una barchetta, naviga fino ad arrivare su una sponda e poi si ferma. (Giulia Nigro)

zapping

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Capita in una serata di sabato, dopo una giornata di scazzi vari, di guardare disarmati la TV, le difese abbassate, la coscienza liquida. Le sequenze rievocative di una strage, tutta torinese, vecchia di un anno, vecchia ma gravida di simboli che, un anno (appunto) di savraesposizione mediatica, le hanno addossato a strati sempre più spessi e scarsamente elaborabili. In sequenza di zapping ti capita, la strage di Erba e il suo riepilogo, in una trasmissione priva di pietà umana, oggettiva nella rappresentazione dell'orrore. L'orrore si fissa nel cervello rendendolo incapace di distinguere fra gli esiti delle due stragi, fra i due tipi di ferocia, il primo freddo, calcolatore, il secondo inspiegabile, assurdo. Vai a dormire pieno di nuovi dubbi sulla società umana in cui vivi e ti muovi ogni giorno avendo cura, quale tua primaria attività, d'occuparti dell'educazione dei tuoi figli. Come si fa a trasmettergli serenità in queste condizioni?

Fabrizio De André

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Andrea s'è perso, s'è perso e non sa tornare : queste, sono le parole che ho istintivamente più amato, delle canzoni di Fabrizio De André. Solo in un secondo tempo ho inconsciamente, ma anche intellettivamente capito che non è negativo, per Andrea, il non saper tornare/ritornare. Andare e ritornare è l'ossessione della civiltà occidentale, ci sono culture altre che adottano lo spostamento nello spazio come una scelta di vita: il nomadismo come filosofia dell'essere. L’11 gennaio del 2009 ricorrerà il decennale della scomparsa di Fabrizio De André, per ricordarlo, il cantautore veronese Massimo Bubola pubbliccherà domani 5 dicembre Dall’altra parte del vento , una raccolta di 14 brani scritti dal1977 al 1990 con De André – da Rimini a Don Raffaé – riarrangiati e reinterpretati. Egli ricorda: come ha incontrato De André? Io ero un ragazzo promettente e il produttore Roberto Dané aveva organizzato l’appuntamento nella sede della casa discografica a Milano, in uno stanzino

eolico in Puglia

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Secondo il Ministro degli Affari Regionali, Raffaele Fitto, la Regione Puglia non può scegliere l´eolico sulle onde del mare. Egli ha impugnato davanti alla Corte costituzionale l´atto amministrativo con il quale la Giunta Regionale ha aperto la strada verso l´energia pulita che arriva dal vento marino, da impianti da situare al largo della costa pugliese. I giudici della Corte costituzionale dovranno esprimersi su questa disputa ambientale tra il Governo di Silvio Berlusconi e la Regione di Nichi Vendola. La disputa sull´eolico off shore, tra i due poteri dello Stato, nasce dalla decisione del ministro per l´Ambiente Stefania Prestigiacomo che, lo scorso settembre, rivendicò il potere di valutare, scegliere ed approvare i progetti presentati dalle compagnie private interessate alla creazione di parchi eolici marini. Un atteggiamento che colse di sorpresa le regioni, già uniche titolari delle procedure che precedono la realizzazione delle centrali terrestri per la produzione di energia