Afghanistan

Afghanistan: che ci vanno a fare i nostri Tornado?


Le strategie sostenute dal Governo Prodi in quella terra martoriata erano rivolte alla pacificazione e al conseguente isolamento del del fondamentalismo; oggi non sembra più così.

“Monti afgani non hanno conosciuto la libertà, da quando sono al mondo hanno sperimentato solo crimini, brutalità senza fine, sangue versato. Il sogno di molti di loro è vivere senza fondamentalismo e crescere in un Paese moderno, civile. Queste giuste istanze si scontrano contro una sempre più spinta difesa dello status quo da parte delle forze internazionali che paiono curarsi più dell’importanza strategica di quella straziata Nazione che di un fermo intervento presso i governanti locali che determini un reale miglioramento delle condizioni di vita della popolazione. Questa, purtroppo, appare essere la posizione anche dell’Italia.” Così si concludeva un precedente testo in cui ci si occupava su queste pagine della situazione afgana. L’allora nostro Ministro degli Esteri Massimo D’Alema affermava che in Afghanistan "ci vuole un cambio di strategia nella missione internazionale" che rafforzi l'azione politica della comunità internazionale, "ma il ritiro dei militari italiani non avrebbe senso". Ebbene è cambiato qualcosa da un anno a questa parte? Vediamo. L’attuale Governo ha previsto un incremento degli stanziamenti in relazione alla missione in Afghanistan . Tale aumento (continua a leggere)

Commenti

Anonimo ha detto…
Si ti sei accorto del mio silenzio,sembra che stiamo vivendo tutti, un lungo periodo astrale negativo.Articolo interessante,per adesso non riesco a scrivere, tutto mi sembra strano. Mio figlio grande non sta bene.Un grande abbraccio franca

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Ogni sera Nithael, il mio angelo, mi legge qualche pagina del libro "Il cacciatore di aquiloni'. Ieri sera, dopo una decina di pagine, mi sono persa per le strade di Kabul, correvo...correvo, scalza, insieme a Amir e Hassan, io bambina, insieme a loro con il mio aquilone colorato. Le montagne erano ancora ricoperte di neve, la terra a valle, era di un color mattone, illuminata da un sole primaverile, le gemme iniziavano a aprire i loro petali. Il mio aquilone di color porpora si è impigliato e gli altri volteggiavano liberi, confondendosi nel cielo, di un celeste turchino.
L'aquilone

Prigioniera di un sogno
vorrei volteggiare
nell'azzurro cielo
come un delicato aquilone
per sfiorare tetti
alberi verdi
impigliata ad un filo spinato
mi sono con forza dimenata
in un uccello
mi sono tramutata
libera per sempre
per volare via
portando con me il ricordo
di un aquilone colorato.


Un filo di lana giallo, color del sole, da noi a kabul. Franca Bassi
smemorato ha detto…
Coraggio Franca tieni duro, il tuo silenzio è rumoroso. Sto leggendo anch'io "Il cacciatore di aquiloni" sono ancora alle prime pagine, più avanti ti darò le mie impressioni. Sai non pubblico questi articoli su blogfriends un pò per pudore e un pò per non contrariare la mia redazione.

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