omini bianchi
Posso lasciare per loro un fiore bianco virtuale, posso pensare con tanto dolore e scrivere per loro, poveri uomini. La lista di morte si allunga, ormai sono solo un numero, per la statistica di fine anno: si continua a morire per un pezzo di pane. Muoiono i poveracci notizia enfatica ma senza seguito, le chiamano morti bianche. A fronte delle morti bianche di oggi, dove sono i controlli, la prevenzione per evitare che succeda ancora? Adesso daranno una maxi trasferta a chi va a controllare o ad elargire qualche parola d'onore, a quei poveri morti: sai cosa può interessare loro di questo Signor Onore! Loro, avevano figli da sfamare, vi pare giusto che non lo possano più fare? E intanto, da ieri fino a venerdì ci renderanno noto ogni passo di quel crudele americano, che è venuto a Roma a farci visita, a farsi le ultime cene a sbafo; viene accompagnato, con tutti gli onori, ed è pure ricevuto in Vaticano. Mi chiedo: avrà meritatato tanto onore?
Forse è un merito provocare morti, promuovere le guerre, mandare le nazioni in rovina...? Eppur l'onorano.
Chi muore per un pezzo di pane, ha solo ucciso la sua vita..., troppo poco, per meritare una prevenzione, per meritare un lavoro onesto e protetto, per non meritare parole inutili.
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Fra le note dell’ormai tradizionale concerto del primo maggio tenutosi a Roma abbiamo ascoltato le parole d’ordine dei tre segretari generali dei tre principali Sindacati italiani che così si possono riassumere: “in Italia si verificano 1360 morti bianche all’anno” “la persona e non l’impresa deve essere al centro del mondo del lavoro” “la maggioranza dei morti sul lavoro sono giovani, ragazzi e ragazze”. Il tema delle troppe morti per cause di lavoro è stato lanciato come suo cavallo di battaglia dal Presidente della Repubblica Napolitano qualche mese fa e da allora non passa settimana che non ne faccia riferimento in qualche suo discorso o intervento pubblico. Pare questo il tema di questa Presidenza così come era stato il tricolore e l’amor di Patria il fil rouge del Presidente Ciampi. continua a leggere
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Commenti
Mi chiamano...
a risentirci
...mi hanno di nuovo lasciato il computer...
Volevo dirgli, ed ora glielo dico sperando che legga questa mia lettera aperta, di rimanere qualche tempo a Brindisi. Volevo dirgli: "Caro Papa, anche se ti fai chiamare paparazz, mi sei simpatico! Mi sei simpatico anche se stringi la mano ad ammazzacristiani come Busch e ti fai corteggiare da ricchi svergognati come il Nostro Sommo. Non sto a sindacare il perchè Tu preferisca incontrare il vecchio governatore della nostra Puglia piuttosto che il nuovo (forse per il diverso accento dei due?). Mi sei simpatico nonostante Tu vada a dormire nelle camere costate milioni di euro ad un grosso imprenditore (avrà pagato le tasse e l'ottopermille?). Mi sei simpatico perchè tu sei Cristo in terra, nonostante Emilio Fede dica il contrario, asserendo che altri è l'unto dal Signore. Mi sei simpatico perchè anche tu come il buon Gesù sei venuto innanzitutto per i peccatori: ma io non posso pensare che i più grossi peccatori di Brindisi possano essere questo stuolo di galantuomini che Ti applaude!
Comunque la Tua venuta a Brindisi per soli due giorni ha provocato la rivoluzione dei posti dove Tu passerai e poserai lo sguardo. Pensa se Tu dovessi rimanere un mese in città: finalmente l'ex luogotenente di Almirante farebbe pulire dall'ultimo filo d'erba anche la via di casa mia.
Non Ti annoierò dicendoTi cose che le Tue auguste orecchie non dovrebbero sentire: non ti dirò della solitudine di gente che non trova in chiesa neanche un cane che la conforti o di un giovane che esce da un santo luogo di formazione e decide di finirla o di un barbone che muore assiderato sul lungomare dove Tu sei passato, nell'unica notte fredda degli ultimi venti anni. Come sai bene qui accade di tutto il peggio, mentre Rocco e Domenico e tutto il loro codazzo tengono saldamente occupati i primi posti davanti alle telecamere. I giovani continuano imperterriti a fare i disoccupati, mentre i loro padri continuano a fare tre lavori neri ed uno nelle pubbliche amministrazioni, tirando quattro paghe per il lesso come fossero novelli manzoniani! Le donne scimmiottano le reti televisive del Tuo emulo e gli uomini cercano di seguire i consigli del suo lacchè. Qui per cementare un quartiere si è rubata perfino la memoria di alcune suore ed i suoli avuti in regalo dal Comune vengono rivenduti a caro prezzo per costruirvi chiese ed altro.
Caro Benedetto vorrei dirTi tante cose, ma non avresti il tempo di ascoltarmi.
Ascolta invece questa città martirizzata dalla sua classe dirigente.
Ti prego: se proprio non puoi rimanere per qualche settimana portati via subito Rocco e Domenico, che Ti hanno presentato una città coperta di quintali di miserabile cerone, seguendo l'esempio del loro infimo maestro. Che vergogna, Ti hanno portato in un teatro pieno di trucchi e di trucco!
Grazie Papa
pietro santo
Perchè non lo fanno i nostri giovani? Una chiesa estroversa, aperta ai diversi, ai meno fotunati, agli esclusi...
Perchè non pensano una chiesa aperta ai poveri ed alla povertà?
S'accorgono di far parte di un club di egoisti: ricchi e viziati. Perfino la Grazia questo club si tiene stretta, non parliamo del Pane...
Questo è un club privato e senza tessera non si entra...
Santità! Le hanno dedicato un seminario: non accetti questa dedica che è una trappola. Vuole essere una promessa d'impunità per tutti quelli che con i padroni del cemento hanno partecipato al sacco del quartiere "Cappuccini". Vuole coprire questa dedica gli affari conclusi anche con la benedizione della Curia. Non si metta pure Lei con quelli del rigassificatore!
Grazie Santità
Pietro Santo