piccoli borghesi

C'era una volta una nuda brunetta, adagiata sui muri di Torino in posa Marilyn su lenzuola in seta color notte, sorrideva ai torinesi dal un mega-manifesto. E domandava loro, ammiccante: «...A cosa stavi pensando?». La bella ragazza era sorvegliata dal logo della Città di Torino che l'aveva patrocinana. «E’ davvero un fatto inaudito, avrò ricevuto decine di chiamate da parte di cittadini fra il sorpreso e lo scandalizzato - denunciò il consigliere dell’Italia dei Valori Giuseppe Sbriglio - la gente chiedeva com'era possibile offrire il patrocinio ad un manifesto tanto volgare che si prestava a scritte da caserma in linea con il messaggio iniziale». Il prodotto pubblicizzato, il sito «ScopriTorino» (un progetto con tanto di sito Internet, http://www.scopritorino.it/ che fornisce informazioni commerciali e non sulle 10 circoscrizioni) poteva essere confuso con lo stesso Comune. Quel patrocinio, che, tanto per fare solo un esempio, in un infuriar di polemiche soprattutto da parte dei consiglieri dell’ala cattolica, non fu concesso al Gay Pride. Se si va sul sito http://www.scopritorino.it/ si trova la spiegazione nei dettagli dei motivi per cui la Città di Torino disse sì, il concetto di pubblica utilità della mappa ScopriTorino fu accolto anche dal Comune che, dopo un’attenta valutazione concesse il suo patrocinio. A giudicare dal numero di chiamate che parecchi consiglieri comunali ricevettero, l’art director e i copy writer che confezionarono il manifesto che invitava a scoprire le bellezze di Torino non fecero proprio centro. Oppure sì, perché se qualcuno si prese il disturbo di togliere a penna la erre di Scopri Torino, qualcosa del messaggio pubblicitario restò in mente. Quei manifesti non durarono molto sui muri cittadini, i collezionisti di poster-cult furono voraci. Per la Città di Torino questa gaffe diventò una specie di Gronchi rosa. Evviva l'ipocrisia!

Commenti

Anonimo ha detto…
Evviva l'ipocrisia! disse l'amico smemorato.
Caro Giacomo, perché non parliamo di sincerità? Sincerità della cattolicissima Torino e, per estensione, della cattolicissima Italia. Niente della morale corrente, d'ispirazione cattolica post-bellica, si può accusare di ipocrisia. Non c'è niente di più manifesto di questa doppiezza. La maggior parte delle barzellette scollacciate su preti e monache, si dice, si raccontano sotto i campanili. In uno dei primi commenti al mio libro, firmato con una sigla clericale, si paragonava un mio personaggio ai personaggi dei film di Tinto Brass. Vai a vedere l'origine di tanta pretesa competenza sull'argomento (pornografia!)! Caro smemorato, non si tratta di ipocrisia, se i padroni di questa televisione tutta culi e tette sono i più accesi difensori della morale cattolica (qui ci va bene un sic! che tenevo sospeso da due mesi o tre). Caro smemorato non c'è più niente di rosa è tutto rosso di vergogna!
Ciao
Pietro Santo
smemorato ha detto…
Verissimo, purtroppo, quanto scrivi Pietro. Ho usato il termine "ipocrisia" riferendomi in particolare al particolare "vizio" di "noi torinesi" noti per esser nel luogo comune "falsi e cortesi" cioè ipocriti. La morale e l'etica sono termini oramai pubblicitari e basta. E come tanta pubblicità sono diventati semplicemente fumo negli occhi...
toh combinazione il post verte su una campagna pubblicitaria.
smemorato ha detto…
Torino, 22/09/2008

In riferimento all’articolo pubblicato su “La Stampa” in data 22/09/2008 alle pag. 60 e 61 recanti la firma di Emanuela Minucci, l’agenzia di comunicazione Holiday Village snc, proprietaria del marchio SCOPRITORINO, tiene a replicare quanto segue:

“ScopriTorino è un progetto interamente autofinanziato, dall’elevato valore etico, che ha come primo obbiettivo quello di rilanciare la piccola attività di quartiere, negli ultimi anni soffocata dalla grande distribuzione, utilizzando come mezzi comunicativi il portale www.scopritorino.it e le oltre 455.000 mappe di circoscrizione spedite gratuitamente nelle buche di tutti i cittadini.
La presenza di oltre 200 numeri di pubblica utilità (dall’assistenza sociale, al lavoro ed all’istruzione) e di oltre 120 attività commerciali per ogni circoscrizione, le quali scelgono di aderire al progetto per ottenerne un aumento di visibilità ad un contenuto costo economico, sono i principali motivi per cui il Comune di Torino ha scelto di concedere il patrocinio.

Ci sembra pertanto pretestuoso e soprattutto arbitrario il giudizio espresso in merito al soggetto pubblicitario utilizzato, da noi ritenuto assolutamente non volgare tanto da rievocare un famoso scatto artistico, raffigurante Marilyn Monroe, ed approvato con entusiasmo dalle oltre 500 aziende aderenti al progetto, la cui visibilità è notevolmente aumentata grazie a tale scelta pubblicitaria.”

L’agenzia di comunicazione Holiday Village snc resta comunque a disposizione per eventuali chiarimenti.

UFFICIO STAMPA SCOPRI TORINO
Holiday Village snc
Via Stresa 36 – Torino
TEL. 011482029 – FAX 0114304649
www.scopritorino.it – info@scopritorino.it
Anonimo ha detto…
Ha ragione l'ufficio stampa della H.V. e per diversi motivi.
Se le aziende pubblicizzate sono diventate più visibili è segno che la maggioranza dei torinesi ha trovato gradevole l'iniziativa.
In secondo luogo viene riconfermato il concetto che molta gente parla come mangia.
Un inciso: nella canonica, ai tempi di don Luigi Papadia, quando io avevo sedici anni, si poteva accedere oltre che alla raccolta completa e aggiornata di "La Civiltà Cattolica" dei Gesuiti anche ad una ragguardevole, per l'epoca ed il luogo, raccolta di testi ed opere disponibili per la consultazione e per la lettura. Lessi e rilessi un testo che poi ho conservato in memoria insieme al Vangelo: Esegesi dei luoghi comuni del francese Léon Bloy. Grazie a quella lettura ora conosco il motivo per cui molti di quelli che il grande Léon definiva borghesi e che altro non erano che piccoli ipocriti usano (involontariamente!) le parole con i loro significati nascosti o rimossi da secoli di morale doppia.
Un altro inciso: capita spesso su alcuni blog che gente avvinazzata si rivolga ad una signora compita ed educata, ed innamorata della nostra terra, invitandola a parlare (lei!) come mangia. La signora risponde educatamente che non riesce a parlare diversamente da come è abituata a fare.
E come si può parlare diversamente da come facciamo, se mangiamo con lucidità senza confondere concetti e sapori?
C'era ai tempi di Bloy e c'è ancora oggi tanta gente che dentro e fuori le chiese coniuga il Pane del Verbo con altri cibi avariati e contaminati e poi si gira di scatto gridando: "che schifo! Una donna nuda!"
Gridassero una sola volta "che schifo!" allo sfruttamento, alle morti sul lavoro, ai licenziamenti in massa, ecc.
Pietro Santo
smemorato ha detto…
Ecco l'ipocrisia, che nostro Signore additò quale sepolcro imbiancato, essa domina sempre l'animo umano e mi ha indotto a mettere qui "a bandiera" le parole del grandissimo Giorgio Gaber:
"Non mi arrendo ma per essere sincero
io non trovo proprio niente
che assomigli al vero.
Il tutto è falso
il falso è tutto.
Il tutto è falso
il falso è tutto."
Buona domenica carissimo amico Pietro!

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