nulla di nuovo

...qualcuno mi ha segnalato un ritaglio dall’Espresso con la rubrica La bustina di Minerva, tenuta da Umberto Eco, che riporta questo passo di Alexis de Tocqueville, scritto qualche secolo fa:

Può tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali porti gli uomini a mettersi nelle mani del primo padrone che si presenti loro. In effetti, nella vita di ogni popolo democratico, vi è un passaggio assai pericoloso.
Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente della civiltà e dell’abitudine alla libertà, arriva un momento in cui gli uomini si lasciano trascinare e quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare.
Preoccupati solo di fare fortuna, non riescono a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti. In casi del genere, non sarà neanche necessario strappare loro i diritti di cui godono: saranno loro stessi a privarsene volentieri...
Se un individuo abile e ambizioso riesce a impadronirsi del potere in un simile momento critico, troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso. Basterà che si preoccupi per un po' di curare gli interessi materiali e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto.
Che garantisca l'ordine anzitutto! Una nazione che chieda al suo governo il solo mantenimento dell'ordine è già schiava in fondo al cuore, schiava del suo benessere e da un momento all'altro può presentarsi l'uomo destinato ad asservirla.
Quando la gran massa dei cittadini vuole occuparsi solo dei propri affari privati i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere. Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo delle moltitudini rappresentate da pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o disattenta, che agiscono in mezzo all'universale immobilità disponendo a capriccio di ogni cosa: cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi; tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti nel vedere in che mani indegne e deboli possa cadere un "grande popolo".


Mi pare tanto attuale...

Commenti

Anonimo ha detto…
Caro smemorato
tu batti sempre sullo stesso piacevole tasto!
Io non disdegno il percorso dei "peripatetici", ma sarebbe simpatico farlo intersecare questo percorso con il circuito della "Coppa Messapica"!
E provo a spiegarmi o comunque a spiegare il disagio che provo quando sono costretto a praticare l'ubiquità come il nostro conterraneo San Giuseppe da Copertino.
Quello che penso io della situazione politica attuale potrebbe essere più utile manifestato nella piazza delle discussioni politiche di Ceglie, ma, ahimè, tutte le volte che ci provo devo fuggirmene bastonato. A te non succede perché tu hai l'articolo 5.
Mi sembra di andare in Svizzera, come facevano i nostri patrioti, per esercitare la mia libertà di pensiero e di critica.
Per quanto riguarda il nostro Alessio, bisogna riconoscergli capacità profetiche e di preveggenza, se si considera che ai suoi tempi il più grande esempio di democrazia poteva essere il nascente "USA", mentre in Europa era in corso la restaurazione e la trasformazione ineluttabile dei governi totalitari in statutari, dopo il fallimento della Rivoluzione nel suo paese e in tutto il mondo.
A Ceglie litigano della chiusura del centro storico e di altre piccole quisquilie per nascondere ai concittadini l'esproprio della città (e la città per me non è il castello) a favore di speculatori anche locali conniventi delle orde che scendono dal nord.
Sappi che i tuoi figli quando torneranno maggiorenni non troveranno più un vero contadino cegliese!
Scusami per l'amaro sfogo
Pietro Santo
smemorato ha detto…
Alessio fu tra i padri della moderna scienza detta "sociologia" e come tale la sapeva lunga.
Caro Pietro Santo, sappi che per me è un piacere avere a disposizione questa "svizzera" in tua compagnia. I tuoi ragionamenti spesso collimano con i miei e la tua cultura consola il mio cuore di incerto navigante cegliese nel mondo. Io provo a tenere a bada gli energumeni ma non sempre ci riesco, se di tanto in tanto vieni a dare manforte sarò lieto del tuo pugnare. Ora stiamo disquisendo su che cosa sia preferibile fra il recupero di un credito comunale e l'aquisizione di un bene storico-morale come la torre del Castello Ducale che pare destinato ad andare in pezzi non solo materialmente ma anche giuridicamente. In quanto alla "morte" del contadino cegliese, ahimè credo che sia lenta ed inesorabile, io stesso sono fatto di braccia rubate all'agricoltura, buon proseguimento con i tuoi sforzi di "trasmettitore" dell'arte contadina,
tuo Giacomo
Anonimo ha detto…
Un veloce e grato saluto: devo correre alle mie pietre!
Verrò presto a coprirti il fianco come posso.
Ciao
Pietro Santo
smemorato ha detto…
Grazie! Per quel che riguarda le vicende "italiane" ciò che scoraggia è l’inesistenza di un’opposizione. Il PD, che appare come una massa di gelatina che non sa muoversi, trema e ha paura di dileguarsi. La gente non sente una voce alternativa se non nel “giustizialista” Di Pietro, che infatti sembra aver superato il 9% dei consensi. In questa situazione però Berlusconi potrà agire indisturbato a modificare la realtà costituzionale in tutta libertà, senza neanche dover fare una finta di sommossa, come aveva dovuto mettere in atto Mussolini. Gli sarà sufficiente fare come fa adesso: dire una cosa poi smentirla e dirne un’altra e poi farne una terza: la gente sarà sempre convinta che lui è l’Uomo del Destino, che farà grande l’Italia.
Anonimo ha detto…
Caro Smemorato
mentre noi scrivevamo, i fascisti al governo del nostro paese hanno detto chiaramente quali sono le loro intenzioni, senza eufemismi o circonlocuzioni: noi siamo gli eredi della RSI, vi piaccia o meno. Bada bene! Non hanno parlato del duce, che per questi era solo un poveraccio.
Costoro hanno spergiurato sulla Costituzione repubblicana della Resistenza: andrebbero subito arrestati per oltraggio alla Costituzione e per tradimento al popolo che vogliono rappresentare!
Pietro Santo

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