mafia e informazione

Il sud vive di vuoti di informazione costanti, infatti le grandi testate mandano i loro giornalisti solo in occasione di estremi fatti drammatici, lasciando poi da soli gli abitanti di quelle terre privandoli di una costante visibilità. Mentre le mafie sono tante e tutte hanno a che fare con la ricchezza. Bisogna sconfiggere la politica che permette alle mafie di andare avanti. Le mafie si occupano di tutto anche di rifiuti, come abbiamo visto a Napoli. Lirio Abbate da un anno vive sotto scorta per aver pubblicato un libro che si intitola “I complici”, in cui fa i nomi e i cognomi di tutti i politici che avevano rapporti con Bernardo Provenzano e che hanno fatto sì che per 40 anni fosse latitante. Lui, l’unico giornalista presente il giorno del suo arresto. Lui che vuole solo informare la gente su ciò che accade: “Mi sforzo di parlare alla gente facendo capire che non abbiamo potere di indagine. Noi raccontiamo solo i fatti cercando però di coinvolgere la gente stessa per far capire loro chi ci governa. Non sempre raccontiamo dei fatti che hanno rilevanza penale, ma raccontiamo fatti che hanno rilevanza morale ed etica: se un politico abbraccia un mafioso non è reato, ma non va bene. Non si capisce nemmeno più se è la politica che controlla la mafia o viceversa”. Parla poi di segnali che a volte sono molto più forti delle parole stesse. Un segnale positivo si è avuto in questa campagna elettorale, dice Abbate: “Berlusconi ha definito Mangano un eroe perché omertoso. Veltroni ha detto invece pubblicamente in Calabria ‘non vogliamo i loro voti’. Un uomo affiliato alla ndrangheta e arrestato poco dopo in un’intercettazione ha commentato questa frase dicendo ‘vedremo come fare’. Il segnale è stato colto, la mafia si è regolata di conseguenze, è questa la cosa più importante”. Ma uno dei problemi fondamentali è che l’informazione che passa di più è quella trasmessa dalle televisioni. E’ la tv che oggi sembra formare le coscienze critiche perché la gente non legge più. E Abbate allora ironicamente propone un premio “a chi fa i nomi e i cognomi in tv”. Parla poi dell’attacco alla memoria che con insistenza viene perpetuato. “Un sindaco in Sicilia dice che dare il nome Pio La Torre, l’uomo che emise il decreto sul sequestro dei beni immobiliari alla mafia, non è opportuno e bisogna rinominarlo col nome di un generale fascista. Forse vuole emulare un altro sindaco che si lamentò del nome all’aeroporto Falcone-Borsellino, in quanto ricordava la mafia ai turisti e ne impediva lo sviluppo ed è stato nominato dopo vicesegretario. Sto parlando di Miccichè” ha terminato aspro.

n.b.: L'immagine riproduce la locandina della prima edizione di "Libero Cinema in Libera Terra - 48ore per la legalità e lo sviluppo in Puglia" che Libera e la coop. Libera Terra organizzano a Mesagne il 6 e 7 settembre. Nell'occasione sarà inaugurata la Bottega dei Sapori della Legalità.

Commenti

Anonimo ha detto…
Caro smemorato
ma perché ci rodiamo ancora il fegato?
A me fanno molto male i denti!
Davanti a casa mia stanno cantierizzando per cementarlo uno storico e discusso giardino. Stanno per innalzare una gru di cinquanta metri senza che si possa sapere chi è il paperone padrone dell'opera, l'ingegnere che ha fatto il progetto, il geometra che dirige i lavori, l'autorità che darà il certificato antimafia, ecc. ecc..
I vigili urbani evitano questa strada, per non vedere. L'ispettore del lavoro è troppo occupato. Il politico di sinistra e di destra è impotente.
Forse alla fine dell'opera, se non ci sarà stato nel frattempo qualche incidente, sapremo solo chi sono i nuovi abitanti di questa opera di contrabbando manifesto!
Pietro Santo
smemorato ha detto…
Carissimo Pietro sono addolorato di come sia andata quella vicenda di cui ci siamo occupati anche qui sul blog, se non ricordo male. Il senso di sconforto che mi comunichi è la naturale reazione di fronte a questi soprusi che giorno dopo giorno ci tolgono la speranza di un cambiamento, resistiamo?!
Anonimo ha detto…
Certo che resistiamo!
Ciao
Pietro Santo
smemorato ha detto…
bene, andiamo avanti! :o)
Anonimo ha detto…
Una carovana itinerante del cinema a sostegno delle cooperative che lavorano sui terreni confiscati. "Libero Cinema in Libera Terra" è un festival unico in Italia organizzato da Cinemovel e "Libera. Associazione, nomi e numeri contro le mafie".
Dal 6 al 12 settembre, nel periodo della vendemmia nelle terre confiscate alle mafie, un vera e propria carovana del cinema "viaggiante", un gruppo di saltimbanchi percorrerà le strade del nostro paese per arrivare in Puglia, Sicilia, e Calabria a sostegno delle cooperative dei giovani che con coraggio, passione, impegno civile stanno investendo concretamente per un futuro libero dalle mafie.
Si parte sabato 6 settembre in Puglia a Mesagne con la proiezione nella piazza cittadina del documentario "Biutiful Cauntri" sull’ecomafia in Campania, sempre a Mesagne il 7 con la proiezione di Fine Pena Mai, per proseguire a Palermo, Monreale, Cinisi, Corleone, Polistena con la proiezione nelle piazze di Gomorra, Il Divo, La TerraMadre. Alle proiezioni saranno presenti gli autori.
"Libero Cinema in Libera Terra", ha come tappe le cooperative di Libera Terra in Puglia, Calabria e Sicilia, con fulcro nell'Alto Belice corleonese, durante la vendemmia. "Occupare simbolicamente anche per un solo giorno – dichiarano in una nota Cinemovel e Libera – paesi come Corleone, Cinisi, Polistena acquista un valore particolare. In questo modo, il luogo diventa la "piazza universale", spazio di dialogo e confronto per promuovere la presa di coscienza, il senso di responsabilità e il radicamento della cultura della legalità".
I film sono tra i titoli più incisivi della recente produzione italiana, oltre ad alcune opere ancora poco note e saranno accompagnati e presentati dagli autori. Il furgone del cinema, riconoscibile per la grafica e i marchi, percorrerà le strade dell’arroganza mafiosa e organizzerà nelle varie località incontri e workshop con autori, con giornalisti, attori, familiari di vittime di mafie, giovani delle cooperative per approfondire i temi dell’impegno declinati nel cinema e stimolati dalla visione collettiva.
"Libero Cinema in Libera Terra" ha lanciato un manifesto di sostegno all’iniziativa , primo firmatario Luigi Ciotti, presidente di Libera che ha visto l’adesione di Giuliano Montaldo, Matteo Garrone, Paolo Sorrentino, Silvio Soldini, Giovanni Impastato, Massimo Cirri, Filippo Solibello, Pasquale Scimeca, Luigi Lo Cascio, Giuseppe Piccioni, Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio, Peppe Ruggiero, Davide Barletti, Lorenzo Conte, Paolo Benvenuti, Paola Baroni, Patrizio Esposito, Nello La Marca, Carmine Amoroso, Emanuele Piano, Luigi Abramo.
"Libero Cinema in Libera Terra" è promosso da Cinemovel e Libera, grazie al sostegno di: Consorzio di Comuni Sviluppo e Legalità, Fondazione Unipolis, Coop Adriatica, Legacoop Forlì-Cesena, in collaborazione con Libera Terra e Centopassi e la sponsorizzazione tecnica di Gianni Guerrini.
Le tappe sono sabato 6 settembre, a Mesagne, con Biutiful cauntri di Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio, Peppe Ruggiero; domenica 7 settembre, a Mesagne, Fine pena mai di Davide Barletti, Lorenzo Conte; lunedì 8 settembre, a Palermo, piazzetta Bagnasco, Gomorra di Matteo Garrone; martedì 9 settembre, Monreale, Villa Belvedere, Il Divo di Paolo Sorrentino.
Si prosegue mercoledì 10 settembre, a Corleone, Villa comunale, Terra Libera Tutti di Luigi Abramo e Emanuele Piano e Biutiful cauntri di Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio, Peppe Ruggiero; giovedì 11 settembre, a Cinisi, Pizzeria Impastato, La Terramadre di Nello La Marca; venerdì 12 settembre, a Polistena, ex Foro Boario, via Pio La Torre, Biutiful cauntri di Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio, Peppe Ruggiero. (aise)

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