...e i nostri risparmi?

Il rischio di una crisi di liquidità sui mercati internazionali che spinga i costi del denaro per banche e imprese alle stelle soffocando l'economia, è questo il fantasma che si aggira per le sale operative delle banche di mezzo mondo in questi giorni. Diventa sempre più indispensabile che le banche centrali corrano ai ripari con immissioni di denaro a basso costo nel sistema.
Il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, che ha tenuto una conferenza presso la Bundesbank, ha definito quella attuale la crisi economica più grave dei nostri tempi. Egli ha dettato la ricetta anti-crisi: Ripristinare la stabilità dei prezzi per sostenere la crescita, e assicurare che gli aggiustamenti avvengano in modo ordinato sia nei bilanci delle banche e delle famiglie, sia negli squilibri macroeconomici interni ed esterni. A tal fine saranno necessari interventi sul fronte monetario, fiscale e regolamentare; inoltre al settore privato sarà richiesta un' azione rigorosa diretta a ripulire i bilanci, a rafforzare la governance aziendale e migliorare il funzionamento del mercato.

Tommaso Padoa-Schioppa ha dichiarato: Gli americani pagano la loro arroganza. In effetti essi con l’insieme di grandi e piccole manovre straordinarie che stanno accompagnando la crisi dei subprime non hanno fatto altro che sospendere il libero mercato scegliendo chi salvare e chi affondare. Lo ha ammesso perfino il Washington Post che ha invocato il diritto di fallire per le imprese americane. Il governo invece ha affossato Lehman Brothers e salvato AIG, abbassando i tassi d'interesse in modo da incrementare la liquidità sul mercato.

In Italia Giulio Tremonti si dimostra alquanto incerto, mentre ha dichiarato: L' Italia sarà più forte di prima perché ha un sistema bancario solido, ha anche detto: la crisi economica in atto nel mondo e in Italia si aggraverà nei prossimi mesi.

Alcuni osservatori intanto ci fanno sapere che: Il governo sta a guardare e contrariamente alle misure di sostegno che altri governi europei hanno tempestivamente preso per arginare gli effetti più negativi, il nostro governo sembra uno spettatore passivo e inerte di quanto ci sta piovendo addosso, anche di fronte ad opportunità da cogliere quale il calo dei prezzi dell' energia e delle materie prime.

Non resta che sperare che gli autori di questo disastro, gli Stati Uniti, riescono a tenere sotto controllo la barca degli investimenti (e quindi dei debiti) che hanno costruito per traghettare la loro economia fuori dalla crisi, è possibile che davvero si avvii un recupero dell'economia globale. Di certo il panorama finanziario globale successivo a questa crisi sarà profondamente diverso da quello a cui siamo abituati. Così a concluso infatti il Governatore Draghi: La Storia ci ha insegnato ripetutamente che gli interventi / riforme necessari sono ignorati fino a quando lo scoppio di una crisi impone l’azione e che la determinazione a riformare si affievolisce subito dopo la fine della crisi. Questa crisi non è diversa dalle altre, costituisce l’occasione per rafforzare la struttura dell’industria dei servizi finanziari.

Commenti

Anonimo ha detto…
Qual è la migliore soluzione? Tiogliere il denaro dalla banca ed investirlo in acquisti di immobili? O attendere e poi rimanere con niente nelle mani?
Caro Giacomo, tu che lavori in settore potresti illuminarmi? Grazie
dg
smemorato ha detto…
Carissimo il problema è che per togliere il denaro dal risparmio bancario, occorra quasi certamente, lasciare delle perdite sul campo. Personalmente se le perdite sono rilevanti non le realizzerei, attendendo con fiducia il futuro come pare suggerirci il Governatore Draghi. Il mattone è da sempre un buon investimento, il problema è la gestione.

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