
Si consideri – per un attimo – quell’“arcaico”, brutale mercimonio di carne, quel “remoto” «mercato delle braccia» in auge sulla piazza del paese. Alzando gli occhi dalla pagina, lo ritroviamo in città, appena ripulito dalla grinta feroce dei
caporali, ma ben legalizzato lungo i mille rivoli del lavoro interinale.
http://www.carmillaonline.com/archives/2009/02/002940.html
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