a ferragosto tutti sotto i trulli di Kean

Se non avete programmi per ferragosto tutti nelle campagne di Ceglie Messapica a disturbare la quiete del bosco del... paese perso nel nulla.
Copyright del post sottostante: diogene33

Allego il commento che il Diavoletto ha lasciato poco fa su Tribuna Libera e che ci riporta una vicenda che apparentemente dovrebbe gratificare la nostra città.

"Io non me n'ero accorto, però anche voi siete distratti. Alla fine mi hanno rivelato tutto alcuni amici di Milano. Il grande stilista Etro che pubblicizza su La Repubblica in maniera encomiabile la nostra Ceglie Messapica. Dovremmo dargli la cittadinanza onoraria quantomeno e invece..."

Domenico Biondi si riferisce a Kean Etro, un creativo rampollo della famiglia Etro, fa lo stilista, disegna giacche, camicie e pantaloni da uomo di massimo lusso e creatività. Ha rilasciato un'intervista qualche settimana da al quotidiano "La Repubblica" dove ha dichiarato di esser solito trascorrere un mesetto all'anno nella nostra città, dove possiede una costruzione "circondata da cinque trulli". Cosa c'è di strano? Bè leggete come descrive la nostra città e il nostro territorio.

"Per me il massimo del piacere è rifugiarmi a Ceglie Messapica, un paese perso nel nulla, dove vivo isolato nel mio bosco e dove, a Ferragosto, se va bene, passa una macchina."

Leggi il post del Diavoletto

Leggi L'articolo di Repubblica

Vorrei dedicare al signor Kean Etro un allegro motivetto, cantato dal grandissimo ed indimenticabile Alberto Sordi (censored), che credo possa interpretare il sentimento di riconoscenza di noi cegliesi nei suoi confronti per le lusinghiere parole pronunciate nei confronti della nostra bella città (pardon, il nostro "paese perso nel nulla", in stile cartolina anni '30).


Commenti

smemorato ha detto…
più leggo l'articolo di Repubblica e più m'incazzo, eppure dovrei essere contento...
Anonimo ha detto…
Grazie Smemorato per esserti incazzato!
Adesso posso sfogarmi in un "luogo" familiare, dove non ti dileggiano per i tuoi sentimenti e non ti bacchettano per le tue idee.
Sono stato un poco depresso per il qualunquismo che straripava nei blog. Sono d'accordo con certi amici che si sentono soffocare dal pensiero unico sinistroide che impera quando soffia quel vento per la gente che vive nei luoghi del potere, ma non posso accettare che si ammaini una bandiera a seconda del "vento" che tira e nemmeno che si tiri fuori dal cassetto un "pensiero" per ogni occasione. Non trovo simpatico sentenziare o pontificare, come trovo odioso saltare in corsa da un carro su un altro che va in direzione opposta.
E adesso m'incazzo anch'io senza ripensamenti.
Quanto spende ogni giorno a Ceglie il contadino capitalista?
Va a fare la spesa nei negozi della Cursia chiusa al traffico con sommo disappunto di aspiranti assessori che ci abitano?
Quanti manovali e muratori hanno lavorato alla fortificazione del campicello dell'illustre turista?
I villani cegliesi non si sentono sfottuti da questo loro concorrente che riesce ad avere più acqua di un invaso dell'acquedotto pugliese?
I piccoli proprietari di questo miserabile contado, che non possono dormire in campagna per l'impossibilità di costruirsi un piccolo decente alloggio, non si sentono offesi dalla prosopopea firmata di questo latifondista improvvisato?
E gli si dovrebbe pure chiedere scusa? Perchè non si chiede scusa a chi sbocca sangue in questa terra avara solo per i poveri?
Ciao Smemorato!
Pietro Santo
smemorato ha detto…
Ciao Pietro Santo, che piacere rileggerti e che piacere leggere le tue parole che sono esattamente il pensiero che avevo in testa quando ho scritto l' espressione "m'incazzo, eppure dovrei essere contento...". Ed aggiungo quell'emerito grand'uomo che onora i suoi otto ettari di ex bosco o ex campagna cegliese non si vergogna di parlare di zappa? ...una bella zappa, ma martinese non cegliese gliela darei in mano stando a sorvegliarlo che mi faccia "nu scanniedd' san' prima ca cal' u' sol' di Sandamarie"...
Anonimo ha detto…
Grazie di cuore, Giacomo!
Pietro Santo
Anonimo ha detto…
Sottoscrivo ogni parola di Pietro Santo. Ma anche Gisan ha ragione... non si può giudicare una comunità dall'alto del proprio eremo...
smemorato ha detto…
tutto sommato credo che siano ragionamenti in buona fede... in quelle condizioni, certe persone non sanno farne altri...
smemorato ha detto…
"beh ovviamente voi che siete qui a sparare sentenze sulle parole del signor Etro, credo che non abbiate la ben che minima idea di dove si trovi tal rifugio!!! beh si perchè mi dispiace per voi... perchè solo per chi conosce la reale ubicazione di tal proprietà può capire quanto vero sia che in un posto immerso nel verde lontano da tutto e tutti sia IMPOSSIBILE vedere gente camminare in auto o in qualsiasi altro mezzo... beh si vero? troppo comodo stare seduti dietro un computer a fare "opposizione" spicciola... troppo comodo lamentarsi per qualsiasi cosa detta o fatta! troppo colonizzati? io direi poco!!! siamo ancora all'età della pietra e ditemi voi se possiamo essere ospitali con i nostri modi da orsi da caverne... ma è difficile da capire che i turisti... i colonizzatori portano SOLDI??? e che i soldi fanno girare l'economia del paese? eh no! perchè è sempre il solito discorso... attacchiamo chi sta al potere... io non vi capisco... spero che il signor Etro porti tanta altra gente... magari attendeteli all'ingresso del paese e dategli un vademecum... cosi che non ci saranno più figure di merda da fare... anche se per quelle già basta la gente come voi...
m."
Questo commento sul blog del diavoletto, credo sia rivolto anche a me ed alla mia posizione sull'argomento, voglio tentare qui una riflessione. Il fatto che l'eremo sia irraggiungibile da noi poveri mortali dovrebbe renderci fieri di ospitare qualcuno che, per carità legittimamente, vuole starsene isolato? Abitare non vuol dire anche frequentare? Spendere? (sicuramente ha speso per comprare il terreno, costruirsi il rifugio, spende per rifornire di acqua fresca le sue abluzioni isolate... ecc.)... ma poi?, e guai a diffondere troppo la voce, pubblicizzare le bellezze del luogo, l'isolamento potrebbe terminare e con quello l'interesse di venire a godersi la solitudine di questo paese perso nel nulla e ignoto ai più (secondo Lui). E poi quali figure di merda? La merda è stata sparsa sul nome della nostra cittadina di trogloditi e siamo noi a farne figura? Singolare. La pubblicità e il tentativo di fare sviluppo turistico che faccio da oltre due anni non fa che produrre chiacchiere che si avvitano su se stesse, quando non si vuole avere neanche una mini isola pedonale forse è meglio preferire gente che l'isola pedonale se la ba da sola ...intorno al proprio eremo.
Anonimo ha detto…
sicuro che lui non sapeva quello che diceva
smemorato ha detto…
lo spero molto: per la sua intelligenza...

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