
Spezzo un lancia a favore della scuola pubblica italiana, in questi mesi nella bufera riformatrice al ribasso; entrambi i miei figli mi fanno domande sul significato di questo "giorno della memoria", naturalmente hanno da me risposte che si uniscono a quelle che i loro insegnanti hanno fornito. E' importante che si riesca a trasmettere alle nuove generazioni le conoscenze che noi adulti abbiamo: che la memoria non si perda!
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sono venuto di qua per mettere un punto fermo senza possibilità di equivoci: i camini delle fabbriche dell'orrore col fumo della cremazione di milioni di esseri umani miei simili devono restare visibili finchè ci sono uomini sulla faccia della terra. Chi vede quei camini e quelle fabbriche sentirà sicuramente vergogna per le cose brutte di cui l'uomo è capace e dovrà sentire nello stesso tempo più forte il sentimento di ribellione contro quel tipo d'uomo!
Per esorcizzare un nuovo Olocausto non basta però solo ricordarlo.
Credo sia necessario ricordare bene come sia stata costruita e progettata, come è maturata tanta bestialità, chi e dove l'ha messa in pratica, chi non ha visto, chi non ha sentito, perchè.
Pietro Santo
Buona giornata
Giacomo
Se ricordiamo ai figli l'Olocausto, dobbiamo stare attenti a dissociare le vittime del genocidio dagli ospiti del nostro protettore di eroici criminali mafiosi che governa anche con i voti degli estremisti di destra nazi e fascisti, tuttora negazionisti oltre che revisionisti! Questo grande statista che vuole il "povero" Israele nell'Europa correrà alle regionali del Lazio insieme ai peggiori estremisti di destra che sosterranno la sua sindacalista d'accatto. S'io fossi Israele gli darei tanti calci nel culo, più che altro per fugare ogni equivoco... Ma abbiamo nelle schiere di pagati sostenitori del novello duce al governo anche parlamentari di confessione Ebraica. Per non parlare dell'equazione immigrazione uguale maggiore criminalità!
C'è da farsi venire il mal di testa. Tutto quello che ti ho detto non cancella l'Olocausto e, semmai, ne aumenta la drammaticità.
Pietro Santo