PD: considerazioni e speranze
Si sono spente da poco le luci sulle primarie del PD con la vittoria, quasi scontata, del massiccio Bersani, ben diverso dal gelatinoso Veltroni e da Franceschini, che ha tentato con grinta di raddrizzare la barca del PD, ma certo la sua azione non ha avuto né i tempi, né la forza di realizzare ciò.
Bersani appare come un uomo duro e capace, che mantiene le promesse; forse è proprio quello che gli elettori di sinistra chiedono al PD: essere chiaro e perseguire gli scopi senza farsi distrarre dalle sirene che chiamano e che si prefiggono di far arenare l'opposizione su spiagge dorate. Bersani ha definito il PD che pensa:”Né liquido né gassoso. Si deve dire Partito democratico e basta.”. Di certo gli elettori sono stufi e preoccupati di un PD evanescente, mentre Berlusconi sembra inarrestabile, e sono convinti che la sua azione stia minando, non solo la democrazia, ma anche quel benessere diffuso che era stato conquistato con sudore con gli anni '50.
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Commenti
-Vedete come siamo bravi noi? Sosteniamo la candidatura europea di D'Alema! Non ci aspettiamo mica ringraziamenti! Però se decidete di fare i bravi possiamo pure dialogare e fare le riforme che altrimenti faremmo da soli. Fatte queste riforme avreste dimostrato di essere una opposizione affidabile e collaborativa, una opposizione degna (!) di noi. A voi decidere: continuare a fare i comunisti antiitaliani oppure sostenere gli sforzi di questo gruppo di "eletti" al servizio dell'uomo più potente del mondo.-
Io non sono andato alle primarie del PD perchè nessuno dei possibili segretari di questo partito risponderà quello che io mi aspetterei dai miei rappresentanti, dai rappresentanti eletti del popolo. Se questi non fossero parte di una casta si vergognerebbero di andare a poltrire sugli scranni delle due camere. I miei rappresentanti a queste profferte direbbero subito: "ma vaffanculo". Diserterebbero il bar degli avvocati e delle escort deputate del duce. Diserterebbero il salotto dell'insetto. Eviterebbero tutti i posti equivoci dove girano quegli affamatori delle nostre intelligenze. E invece no!
Hanno tutti un ruolo in questa recita che il duce ha programmato per la sua lunga vecchiaia. Con la storia delle liste fatte dai padroni dei partiti, per esempio, ti ritrovi in questo teatro tanti attori di buona volontà. L'ex fascista del fronte della gioventù che ora partecipa alle funzioni nella sinagoga, dimentico oramai della questione morale, l'ex comunista che, orfano della lotta di classe, s'è battezzato e ribattezzato, l'ex mangiapreti verdepedemontano che, a seconda dell'opportunità, sposa la crociata del crocefisso nella scuola e negli uffici oppure l'insegnamento dell'Islam nelle scuole, il fuggitivo arabo che prima o poi andrà a dirigere l'Avvenire, dopo l'opportuno battesimo nel Tevere...
Deliro?
Come si fa a stare seduti a Ballarò a chiacchierare di decine di migliaia di lavoratori che stanno per perdere il lavoro. Come si può chiacchierare di milioni di persone che non hanno lavoro...?
Se uno mi chiede da mangiare gli posso dare solo una buona parola? Sempre una chiacchiera è...
Che mi dici?
Che te ne pare di una risposta: tu chiudi la camera per un giorno e noi non ci veniamo per una settimana? Tu ci metti le partite ed i film nelle tue gettoniere e noi spegniamo i televisori. Eccetera, eccetera...
Pietro Santo
Ciao
Pietro Santo
"La crisi nata dai mercati finanziari l’anno scorso, si è ormai trasmessa all’intera economia trasformandosi in una pesantissima recessione. La crisi sta creando in occidente nel 2009 61milioni di nuovi disoccupati e 90 milioni di nuovi poveri nel mondo.
Anche in Italia la crisi picchia duro su imprese, lavoratori e lavoratrici dipendenti. L’Italia non cresce da quindici anni e quest’anno il PIL calerà di circa il 5% e il prossimo anno le prospettive sono di una incerta lieve ripresa. L’ottimismo che diffonde tutti i giorni il Governo serve solo a mascherare la sua inerzia. In Italia si sono persi nell’ultimo anno oltre 600.000 posti di lavoro, centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze hanno perso il loro lavoro di precari, non hanno nessuna prospettiva e sono andati ad ingrossare il numero dei disoccupati o sono tornati a completo carico di genitori e nonni.
La cassa integrazione è quintuplicata e oltre 500.000 operai e impiegati in cassa vivono con 700/800 euro al mese che, peraltro, perderanno se non verrà rifinanziata dal Governo nelle prossime settimane.
Questo è lo scenario in cui siamo, a cui fa da contraltare, a differenza di altri Paesi, l’assoluta assenza del Governo. Le imprese e i loro dipendenti sono lasciati soli: nessuna politica industriale, nessun sgravio fiscale per il mondo del lavoro dipendente e dei pensionati al fine di rilanciare i consumi e l’economia: solo demagogia, populismo, annunci non seguiti dai fatti, qualche sgravio fiscale per le imprese e amnistie per gli evasori fiscali. L’Italia, pur avendo notevoli risorse e un apparato industriale di tutto rispetto è un Paese alla deriva, preda di una crisi sociale, economica, morale e di valori senza precedenti."
I soliti comunisti?...
Pensa al Papa che va a visitare la congrega dei dittatori (fra questi anche il nano ed i suoi compagni di merende)senza rovesciare il tavolo, ad annunciare per la loro gioia che le risorse ci sono per tutti.
Quelli hanno capito che possono diventare il doppio, le risorse, per i ricchi e per i ladri!
Che gioia la fame nel mondo! Serve a glorificare gli affamatori!
Pietro Santo
Intanto ho trovato tracce di Bersani:
"Le opposizioni si dividono in vista del "no Berlusconi day", la manifestazione nazionale «per chiedere le dimissioni del premier» ideata da un gruppo di blogger e alimentata dalle migliaia di adesioni su Facebook.
Di Pietro chiama il Pd. «Il 5 dicembre dobbiamo scendere tutti in piazza contro un governo che fa le leggi solo per sè e per la sua lobby piduista», dice il leader dell’Idv. «Non capisco - prosegue l'ex pm riferendosi proprio all'alleato democratico - chi dice che non scenderà in piazza perchè questa manifestazione non l’ha organizzata lui. A loro dico: toglietevi quel cappello da primi della classe e venite in piazza come tutti noi».
La reazioni di Bersani è immediata. «Noi facciamo le nostre manifestazioni. Noi, lezioni di antiberlusconismo, non le prendiamo da nessuno», spiega il segretario del Pd anche lui a margine della manifestazione in favore dei lavoratori Eutelia a Roma. «Il più antiberlusconiano - ha aggiunto - sarà quello che riesce a mandarlo a casa, non quello che grida di più. Lezioni di quel genere - ha ribadito - a noi non ne fanno. Dopodichè, se si ragiona, se le parole d’ordine sono accettabili, certamente non c’è una proibizione ad andarci ai militanti del Pd. Quando le parole d’ordine saranno accettabili - ha concluso - le vedremo». Ma il segretario del Pd deve fare i conti con la fronda internza: una parte del Pd infatti, soprattutto quella che faceva rifermiento alla mozione Marino, spinge per partecipare. Gli ex popolari sono critici. Mentre la presidente Rosy Bindi si sfila: «Io non ci andrò»."
su La Stampa
Pietro Santo
Pierluigi Bersani
letto, approvato, condiviso e sottoscritto!
Pietro Santo