
Capita in una serata di sabato, dopo una giornata di scazzi vari, di guardare disarmati la TV, le difese abbassate, la coscienza liquida. Le sequenze rievocative di una strage, tutta torinese, vecchia di un anno, vecchia ma gravida di simboli che, un anno (appunto) di savraesposizione mediatica, le hanno addossato a strati sempre più spessi e scarsamente elaborabili. In sequenza di zapping ti capita, la strage di Erba e il suo riepilogo, in una trasmissione priva di pietà umana, oggettiva nella rappresentazione dell'orrore. L'orrore si fissa nel cervello rendendolo incapace di distinguere fra gli esiti delle due stragi, fra i due tipi di ferocia, il primo freddo, calcolatore, il secondo inspiegabile, assurdo. Vai a dormire pieno di nuovi dubbi sulla società umana in cui vivi e ti muovi ogni giorno avendo cura, quale tua primaria attività, d'occuparti dell'educazione dei tuoi figli. Come si fa a trasmettergli serenità in queste condizioni?
Commenti
la "nuova religione" dei media, predicata con impegno da un clero eterogeneo per sesso, lingua, origini geografiche, ma abbastanza democratico per cultura, intelligenza e sensibilità, cerca di convincere che tutto quanto si vede sullo schermo è Vero, è Bello, è Buono, è Santo, è Giusto, è tutti gli aggettivi dell'Essere. Noterai che anche i Celebranti delle Religioni e delle Ideologie storiche, per non essere emarginati, accettano posti a sedere nelle chiese dei vespa, dei costanzi, dei fede, dei finti comici con annesse finte ballerine e finti giornalisti. Professori universitari, vescovi e cardinali, ministri e nipoti di gerarchi, persino sindacalisti, pur di essere presenti nella storia contemporanea, vanno a cercare uno sgabello nelle arene del moderno Cesare.
Io sono, per difetto di fabbrica, manicheo. Vedo ancora bianco e nero. Penso bene e male. Sento giusto ed ingiusto.
Sono convinto che continuano a fregarci, perché nonostante lo splendore del centro città nelle notti bianche, lo sporco delle periferie non viene mai cancellato.
Ai miei figli insegno a rispettare quelli che come loro praticano l'amore, l'onestà, la libertà. Gli altri sono da convertire, anche i preti di tutte le religioni mal praticate. O da rompergli il tubo catodico.
Ciao
Pietro Santo
Buona giornata e grazie per il tuo commento, come sempre consonante.
"Non esiste un caso Fazio. Lui è il nostro Letterman". Il presidente della Rai, Claudio Petruccioli, scende in campo in difesa del conduttore di Che tempo che fa attaccato dal centrodestra che lo ha accusato di essere troppo schierato con l'opposizione. E lo fa paragonandolo al prestigioso giornalista americano che conduce da anni un programma seguitissimo e rivendicando "il pluralismo" della sua gestione di viale Mazzini. Parole che scatenano l'ira della maggioranza.
Petruccioli si presenta davanti alla commissione di Vigilanza Rai con il direttore generale Claudio Cappon. A presiederla c'è quel Villari, ex senatore del Pd, eletto con i voti del centrodestra. L'Idv, come annunciato, è assente. "Quelle di Fazio sono interviste realizzate con grande attenzione e legate ai fatti. Alla fine del ciclo si potrà giudicare sull'equilibrio. Ma devo dire che a Fazio è stato rinnovato da poco il contratto per i prossimi anni dal consiglio di amministrazione di Viale Mazzini con un solo voto contrario" dice il presidente Rai. Che assicura: "Sono assolutamente convinto che questi ultimi anni nella storia della Rai potranno essere iscritti come anni nei quali c'è stato più pluralismo".
Affermazioni che non soddisfano il Pdl, che attacca duramente il presidente. "Siamo rimasti scioccati dalle affermazioni del presidente Petruccioli. Non solo non ha risposto alle nostre domande, ma ha terminato con una chicca finale: non c'è mai stato tanto pluralismo in Rai come negli ultimi anni" dice il capogruppo Alessio Brutti. Che non è solo nel suo affondo. "Se Fazio è come Letterman, Petruccioli è come Spiderman che si arrampica sugli specchi per difendere l'indifendibile" insiste il vicepresidente dei senatori del Pdl, Francesco Casoli.
L'Idv invece torna ad attaccare il governo: "Il clima di intimidazione nei confronti dei giornalisti è la conferma che la vigilanza Rai è ormai ridotta a semplice depandance della villa di Arcore" attacca l'Italia dei valori.
Ciao
Pietro Santo
Non è meglio ritirarsi nella giungla, senza passare alla posta a tendere la mano per il bonus?
Pietro Santo