Putin, lo sappiamo, prima di essere Presidente incontrastato della Federazione Russa, è stato capo del KGB, la feroce polizia segreta dell’URSS. I suoi metodi sono rimasti gli stessi. Ce lo ha raccontato A nna Politkovskaja nei suoi scritti. Anna Politkovskaja era una coraggiosa giornalista della “Novaja Gazeta”, morta a soli 48 anni per aver denunciato le violazioni dei diritti umani durante la seconda guerra cecena. Con i suoi reportage e le sue inchieste non ha lesinato critiche a Putin, accusandolo apertamente del mancato rispetto dello stato di diritto. Fu assassinata a Mosca il 7 ottobre 2006, n onostante le minacce, Anna Politkovskaja non voleva abdicare al suo dovere di giornalista: per amore della democrazia combattè armata solo della sua penna, un'arma temuta da Putin come da tutti gli uomini di potere. L’assassinio della Politkovskaja poteva essere un allarme, il momento per prendere le distanze da Putin da parte degli europei. Putin, invece, continuò ad ess...
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non voglio ripetermi: erano loro i sani di mente. Loro che non erano capaci di cattiverie gratuite, che si divertivano a meravigliare i compaesani con le loro stranezze, che sicuramente sorridevano delle nostre stupide presunzioni, loro, che, secondo certi ambienti clericali, non avrebbero neanche un'anima da portare in Paradiso!
Mentre quelli che stavano fuori erano pronti a usurpare il titolo di "malato mentale" per sfuggire alle proprie responsabilità o, peggio, non esitavano a far dichiarare "incapace" il parente prossimo da spogliare dei propri beni e delle proprie libertà. Queste persone, anche se pochi le consideravano tali (persone), erano dei piccoli geni con un cuore grande. Non ho voglia di fare esempi, ma in questo gruppo erano comprese anche persone down. Sono personalità di rara intelligenza e sensibilità, hanno soltanto una eccezionalità cromosomica. Non fanno male ad una mosca, perchè fargli dei dispetti e delle cattiverie?
Ciao
Pietro Santo
non puoi immaginare quanto io sia sensibile, per motivi familiari, a questo tema del "diverso" mentale e fisico. Sono nato in una famiglia segnata dal matrimonio di due cugini primi (i miei nonni materni) che hanno, naturalmente, trasmesso ai propri figli (non a tutti) delle tare mentali, lievi ma significative, che ne hanno pregiudicato una vita "normale" senza comprometterne la sostanziale serenità. Io sono figlio unico ma in realtà ho due fratelli (due miei zii praticamente coetanei) che hanno riempito e reso felice la mia infanzia a dispetto di qualche piccolo "difetto". Credo di averti risposto col cuore in mano. Alla prossima!
Giacomo