eolico in Puglia

Secondo il Ministro degli Affari Regionali, Raffaele Fitto, la Regione Puglia non può scegliere l´eolico sulle onde del mare. Egli ha impugnato davanti alla Corte costituzionale l´atto amministrativo con il quale la Giunta Regionale ha aperto la strada verso l´energia pulita che arriva dal vento marino, da impianti da situare al largo della costa pugliese. I giudici della Corte costituzionale dovranno esprimersi su questa disputa ambientale tra il Governo di Silvio Berlusconi e la Regione di Nichi Vendola. La disputa sull´eolico off shore, tra i due poteri dello Stato, nasce dalla decisione del ministro per l´Ambiente Stefania Prestigiacomo che, lo scorso settembre, rivendicò il potere di valutare, scegliere ed approvare i progetti presentati dalle compagnie private interessate alla creazione di parchi eolici marini. Un atteggiamento che colse di sorpresa le regioni, già uniche titolari delle procedure che precedono la realizzazione delle centrali terrestri per la produzione di energia eolica. Una forzatura alla quale, la Puglia rispose con un altro strappo. Pochi giorni dopo l´assessore all´Ecologia Michele Losappio, convocò una conferenza di servizi per avviare i lavori di Valutazione d´impatto ambientale (Via) e decidere sui parchi eolici off shore della regione. E´ proprio quell´atto amministrativo che è stato impugnato dal ministro Fitto. Dopo la battaglia sulle diossine dell´Ilva, la mancata erogazione di fondi per il risanamento ambientale di Brindisi e Taranto e lo stop ai progetti pugliesi sull´idrogeno e il solare, l´ambiente continua ad essere un terreno di scontro tra il Governo di centrodestra e la giunta Vendola: le autorità territoriali vengono escluse dalle decisioni in favore delle autorità centrali. I progetti della Regione Puglia in questione sono quattro. Quattro parchi eolici che, una volta realizzati al largo delle coste regionali, rafforzerebbero la leadership italiana della Puglia nell´energia eolica. Dal punto di vista ambientale, la posta in gioco è molto alta: le quattro richieste in attesa di valutazione svilupperebbero, qualcosa come 700 megawatt di energia. Più di tutto l´eolico che già fa della Puglia la prima regione produttrice italiana di energia del vento. Un parco da 150 megawatt dovrebbe sorgere nelle acque antistanti Brindisi, Torchiarolo, San Pietro Vernotico e Lecce; uno di 150 al largo di Chieuti verso Campomarino, ai confini tra la Puglia e il Molise, un terzo impianto da 300 megawatt da Zapponeta a Manfredonia, un quarto di 90 megawatt a Tricase. Per tutti e quattro i siti in questione la Regione ha avviato l´iter per la valutazione d´impatto ambientale. Ma, nel ricorso presentato dall´avvocatura del ministero per gli affari regionali, l´accento è puntato soltanto sugli impianti off shore che dovrebbero essere realizzati in Salento, a largo di Brindisi e di Tricase. Sembrerebbe questo dettaglio non casuale.

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