una lettura per il nuovo anno

Molti di voi già conoscono gli scritti di Pietro Palmisano che da anni ci regala la sua passione di cegliese nel mondo e da oggi, a festeggiare in anticipo l'inizio del nuovo anno, vicino a "Il giardino delle meraviglie" ecco che possiamo godere gratuitamente della lettura del suo precedente "Il segreto della mappa". Lascio a Isidoro Conte la presentazione di questo appassionante racconto: "Chi non è critico letterario di professione ha l’opportunità, e la fortuna, di poter esprimere, del racconto di un giovane autore, unicamente sensazioni, emozioni in libertà, non offuscate da preoccupazioni rivenienti da una fama pregressa che potrebbe, consapevolmente o inconsapevolmente, condizionare.
“Il segreto della mappa” è l’ultima fatica letteraria di Pietro Palmisano, scorrevole, lieve nella trama e nella lettura, che segue a poca distanza di tempo “Eclissi” di recente pubblicazione.
Un motivo accomuna i due racconti, un motivo non espresso ma che traspare con estrema chiarezza per chi legge con gli occhi della mente: l’affetto, l’amore sconfinato, il legame mai dismesso dell’autore con la terra delle sue origini, il cordone ombelicale mai reciso con i beni architettonici e paesaggistici del paese natio, emergenti e del sottosuolo, descritti con una minuziosità scientifica di cui può essere capace solo chi si è “immerso” in essi sin dalla più tenera infanzia. Ma non è tutto: spesso la precisione scientifica lascia spazio ad una fervida fantasia che non si sovrappone alla prima, ma con essa procede in una simbiosi così perfetta, piacevole e condivisibile per cui il lettore si chiede spesso, risolvendo il problema ciascuno in ragione della sua sensibilità, dove finisca la realtà ed intervenga la fantasia."

Non può mancare un assaggio per i pigri:

"(...) all’origine, si cominciò a costruire sopra le cavità preesistenti, adeguandole alle esigenze del momento. Anche per costruire questo trappeto si partì da una ampia e profonda caverna posta sul fianco di una delle tante collinette che erano intorno al Borgo antico di Ceglie. Per la sua posizione questa grotta offriva soluzione a tutti i problemi pratici legati alla produzione ed alla successiva conservazione del prezioso liquido. Si potevano creare più livelli di accesso funzionali al ciclo di lavorazione del trappeto. Questi in ordine d’importanza sono: il primo, il più alto, per l’approvvigionamento della materia prima, le olive, che si potevano versare direttamente dai carri nelle tramogge e quindi nella vasca del frantoio con le due possenti macine, il secondo, il più basso, per consentire all’interno dell’impianto il carico del prodotto sui carri e la successiva uscita di questi in maniera agevole, il terzo accesso, posto a livello mediano, permetteva alle persone l’ingresso attraverso un lungo e comodo scalone. Sopra al trappeto era stato costruito, per farvi abitare i proprietari, il grande palazzo con gli ariosi appartamenti distribuiti sui tre piani, che erano stati dotati di ogni comodità e per i quali non si era fatto risparmio di buoni materiali. Intorno alla grande costruzione, che è lunga una cinquantina di passi e larga circa trenta, i due lati maggiori affacciano su due strade in forte discesa. Da una si accede all’ipogeo facendo un largo scalone, dall’altra si entra al piano terra del palazzo. Sui due lati minori, dalla parte più bassa si accede con i carri nell’ingresso della grotta, mentre dall’altro lato, più in alto, una grande scalinata unisce le due strade che corrono in discesa lungo i lati maggiori. Ancora oggi queste stradine sono raccordate fra loro (..)"

Se non sei pigro clicca sulla foto qua sotto per leggere l'intero racconto di Pietro Palmisano.

grotte Montevicoli  foto speleocem
Montevicoli: le grotte di Ceglie Messapica (foto speleocem)

Commenti

Anonimo ha detto…
Buongiorno Iacobus Niger!
Ormai Nasr Ed-Din As-Safir vola tranquillo e sicuro nei cieli della Valle d'Itria e nonno Pisso può dedicarsi "scusciutat" agli ozi della vecchiaia. Anche noi andiamo a riposare per tornare fra qualche ora agli affanni del nuovo anno. Ti auguro affanni del nostro peso!
Ciao e ancora auguri a noi ed alle nostre famiglie. Con fraterna amicizia
Pietro Santo
smemorato ha detto…
Dat' ca shtoch' angor' all'ert' n'apprufitt' pi ti dà un prim salut' di l'annu nuev': augurije a te, augurije a nù! Shatt' buen'!
Giacumicchije zingarieddh a'vuland'
Anonimo ha detto…
Cé t'é bbivut' Braghett' o pur Primitiv?
Va corch't', ca cré matin, non', sta matin a ppurtà li piccinn a spass'!
I bbonanott!
Pietrusand
smemorato ha detto…
Iè rascion' l'agghjie purtà addò nunn' Filisc'u zingarieddh a' vuland' e nunna Lin' a' capitan'piddicamoddh'.

p.s.: magghjie bivut' nu spumand' italian' Ferrari Rosè per brindare e dell'ottimo Grignolino d'Asti accompagnadolo a zampone e lenticchie a cena proprio alla piemontese, maramè...
Anonimo ha detto…
Sta perdendo le staffe... e temo seriamente per il suo fegato...
Pietro Santo
Anonimo ha detto…
CHI CERCA CASA IN ZONA CAPPUCCINI A BRINDISI

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IL GIARDINO DELLE MERAVIGLIE

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