Eclissi per Natale












"Queste ECLISSI devono avere qualcosa di magico e di fatato. Ogni volta che rileggo questo mio scritto, mi commuovo fino alle lacrime. Mi sdoppio dall'autore e mi ritrovo nei vari protagonisti della storia. Non vi so dire se c'entra la taranta o se sono le erbe di San Giovanni. Di certo so che il tecnico grafico e tutti i responsabili della tipografia dove ho stampato il libro vogliono visitare i luoghi del libro, a Ceglie, e mi assillano per programmare una gita nella nostra città.

Pietro"

Così Pietro Palmisano ha presentato il suo lavoro. Ho letto ECLISSI e la sua ampia introduzione il cui incipit mi vede immeritato protagonista insieme agli altri amici, di generazione, della blogosfera cegliese. Sono orgoglioso, non lo nascondo, di essere stato considerato, unitamente ad altri stuzzicatore di curiosità e molla d'energia.

E' con piacere che vedo venire alla luce frutti come questo che potrebbero essere considerati effetto collaterale della blogosfera cegliese.

Ho letto il libro con curiosità ed emozione cegliese condividendo con l’autore quel senso di estraniamento che mi ha preso a volte percorrendo le strade di Ceglie nei miei ritorni brevi nella terra natia: Anche io, trovandomi a passare per quelle strade, come fossi un forestiero, mi sono sentito costretto a guardare come accade quando incontri una bellissima persona. Tu rimani fisso e perso in quello sguardo e non sai, anzi ti chiedi se non sei importuno.

Nella Ceglie Messapica del 1963 Pietro, giovane frequentatore dell'archivio della chiesa matrice, s'imbatte fortuitamente nella misteriosa scomparsa dei corpi di due giovani della cripta sottostante la cattedrale. Appena giù, Rocco mi guidò attraverso una porta nel locale posto sotto l'altare maggiore.
Una volta illuminato per bene, il locale si rivelò la copia perfetta del soprastante presbiterio, con abside ed il coro dietro l'altare maggiore.
Sulle pareti di nuda pietra mi pare di ricordare dodici nicchie entro cui, in piedi e con le mani conserte sul petto, erano i corpi mummificati di dodici canonici con saio e cappuccio. Un tredicesimo corpo sembrava seduto e con il tronco superiore appoggiato sull'altare centrale del locale…
Rocco indica a Pietro due casse simili alle altre nelle quali, al posto dei resti mortali dei defunti, si trovano pietre e pezzi di legno; Pietro scoprirà che le spoglie scomparse appartengono a due giovani innamorati vissuti nel XVII secolo, Nureddin Giamal detto Damiano e la bella Sara. Molto prima che il Sommo Giudice si disponesse a giudicare dal Suo Trono, per un miserabile incidente, s’erano scoperte le tombe, portando alla luce le testimonianze di un terribile crimine le cui vittime erano state sottratte, per cautela, anche alla storia oltre che alla suprema empietà degli uomini. Inizia, da quel fortuito ritrovamento, un ampio suggestivo avvicendarsi di flashback che ci riporterà nella Ceglie del Seicento con le sue tradizioni, il suo popolo e le sue antiche strade.
Questo viaggio nel passato condurrà, infatti, il lettore attraverso case e strade di tutti i giorni con vicoli, vicoletti, ... piazze e relativi palazzi nobiliari, tra segreti nascosti sotto centinaia e centinaia di sottili veli di calce, ricompensandolo della sua partecipazione alle sofferenze dei personaggi senza mancare, alla fine, di far affiorare sulle labbra un sorriso di speranza. Sarà Jacopo Moro o Jacobus Niger che dir si voglia che, avendola imparata dal padre Tommaso, tramanderà l’arte dello speziale; conoscitore di tutte le erbe e gli aromi della terra rossa che, cercando e trovando riparo in Calabria, denuncerà i danni arrecati a Sara e Damiano dagli accoliti succubi del bieco castellano che incapace d’amore ha piegato i sentimenti alle logiche dinastiche e feudali.
Buona lettura!
Giacomo Nigro - Lo Smemorato
Dal blog cegliemessapica.splinder.com (tratto da www.Brundisium.net)


Caro Smemorato

ti informo che per promuovere i miei scritti sto esaminando tutti i bandi di concorsi letterari che mi capita di trovare in rete. Naturalmente cerco di scegliere quelli che fanno al caso mio.

Chi volesse collaborare alla promozione delle "nostre" opere può segnalarmi concorsi che non si trovano in rete. Se qualcuno ha conoscenza personale, nel senso che conosce personalmente l'onestà degli organizzatori, mi può segnalare anche quelli che chiedono un contibuto economico per la partecipazione. Quelli veramente importanti non chiedono soldi.

Sono disposto ad inviare gratuitamente qualche copia di Eclissi a quelle biblioteche pubbliche che me ne faranno richiesta.

Grazie

Pietro Palmisano

P. S. - Mi preme tanto la diffusione del nostro libro, perchè lo vedo come un mezzo per la promozione della nostra Ceglie, considerato che i lettori non cegliesi mi chiedono di poter conoscere i luoghi del romanzo!


Mentre Natale si avvicina, anche se sono contrario all'usanza del regalo di Natale, ho voluto riproporre all'attenzione dei cegliesi nel mondo e di tutti i cegliesi quest'opera di Pietro Palmisano che merita di essere conosciuta da tutti noi, quindi quale migliore occasione per chi non l'ha ancora fatto per contattare direttamente l'autore e richiedere Eclissi? (clicca)

Ricordo infine a tutti voi che dello stesso autore è disponibile (a gratis) qui sul blog l'opera "Il giardino delle meraviglie" cliccando qui. Intanto leggetene un assaggio:

"I Re Magi

Dopo qualche tempo siamo tornate giù per cercare di capire quale mistero si poteva celare sotto la nostra casa. Rimosso di nuovo il pesante oggetto, abbiamo aperto il pannello che aveva celato per lungo tempo un passaggio buio e stretto oltre il quale c’era una cappella di forma regolare grande quanto due cubi di sei metri circa di lato (sono due pertiche), adagiati uno appresso all'altro. Sulle pareti, con nostra somma sorpresa, c'era qualcosa di cui mai prima avevamo sentito parlare. Non c'erano, come negli altri ipogei disseminati nel Salento, solo le immagini del Cristo e della Vergine, ma per la prima volta avevamo testimonianza di un culto antichissimo anche nella nostra terra. All'immagine di un Cristo bambino seguiva quella di Maria e quindi un Angelo che li indicava, seguito sulle pareti dalle immagini per noi inedite dei santi Magi: Gaspar, Melchior e Baltazar. I loro nomi erano leggibili perché scritti sia in latino sia con caratteri di una lingua orientale, forse arabo. Una tale scoperta non era cosa da poco per tutti i problemi che poteva portare. Il vecchio proprietario lo sapeva? Per quale ragione non ce ne aveva parlato? E noi cosa avremmo fatto: doveva rimanere segreta la presenza dell'antico culto dei Santi Magi nella nostra terra?
"




Commenti

Anonimo ha detto…
Frugando nei miei ricordi, ho ritrovato un vecchio proverbio persiano molto laico:
"donià didàn, behetàr az donià khordàn"
"vedere un mondo (tanto) è certamente meglio che mangiare un mondo (tanto)"
Pietro Santo
Anonimo ha detto…
Al grande Hakim Omar Khaiam invece è attribuita questa quartina "enologica":
-Ebrigke mei marò scekasti rabbi
bar man dar eiscj rò bebasti rabbi
man mei khoram o to mikani bad masti
khokam bedahan, magar to masti rabbi?-

la coppa del liquore a me hai fracassato signore

per me hai serrato la porta del piacere signore

io bevo vino e tu scorreggi, come ubriaco,

la faccia mia nella terra, per caso sei ubriaco tu signore?

Nota: -bad- in persiano può significare vento, vortice d'aria, flatulenza, ma anche -cosa cattiva-male-, per cui mikani (fai) bad può contestualizzarsi come -fai vento, scorreggi, fai male, fai vortici d'aria, fai dispetti-

Ciao
Pietro Santo
Anonimo ha detto…
Questa di Anonimo è molto simpatica:

sceikki be zan foescé goftò masti
har lahzé be domon ieki benesciasti
foescé goftò ei sceikk har on ce guji
hastàm amma khod har on ce minemoji hasti?

Un Anziano ad una sciattona disse: ubriacona!
ogni attimo che passa giaci in grembo ad uno diverso
la sciattona rispose: Anziano ogni cosa che dici
io sono ma tu ciò che mostri riesci ad esserlo?
Anonimo Persiano

Pietro Santo

Post popolari in questo blog

ai posteri

l'eclisse della democrazia

qualcosa di sinistra