oggi

a volte le parole pesano così tanto che solo la riduzione del loro numero può produrre una minima sopportabilità di quel peso; ho, ieri, evocato a modo mio questo giorno perchè ieri come oggi e come domani e tutti i giorni che seguiranno sono e saranno per me un giorno della memoria, con nessuno che me lo ricordi... ed è un bell'impegno per me che ho scelto d'essere smemorato

Commenti

Anonimo ha detto…
Caro Giacomo
non vorrei essere inopportuno, ma questa storia della memoria mi lascia molto perplesso. Per esempio: l'emigrazione. Io non posso dire molto sull'argomento perché ho fatto il trasfertista, il pendolare, il turista, ma non l'emigrante. Mio padre (buonanima) salì a Milano all'inizio degli anni cinquanta ma a causa delle nostre quotidiane lettere lagnose e piagnone nel giro di venti giorni fu costretto a ritornare a Ceglie.
Quelli di noi meridionali che sono migrati veramente hanno tanto da raccontare di lacrime e sangue e fame e umiliazioni. Però ricordano poco.
Cosi pure quanti sono stati impegnati nelle fabbriche e nei posti di lavoro e nelle campagne avrebbero tanto da raccontare. Ma non ricordano, o ricordano poco.
Infine i fratelli che s'arrabbiano quando qualche fetente nega o minimizza l'Olocausto, quanto avrebbero da raccontare! Ma ricordano? Non si direbbe!
Spero almeno che il DNA di Obama gli ricordi la traversata dell'Atlantico!
Scusami per tutte queste parole, non volevo usarle come pietre per farne una "specchia" sotto cui sotterrare il tuo invito alla meditazione, vorrei piuttosto lanciarle sulla testa di quanti furono emigranti ed oggi sfruttano e commerciano i nordafricani, furono emarginati per le loro idee e le loro lotte ed oggi emarginano chi la pensa diversamente, furono privati dei loro beni e della loro persona con la scusa che erano "inferiori" perché "ebrei" ed oggi fanno lo stesso trattamento ad altri membri della specie umana.
Se memoria deve essere, memoria sia tutto l'anno, ed anche il prossimo.
Ma certamente la vita sarebbe più bella se non si fosse costretti a ricordare le porcherie fatte. Ci si dovrebbe impegnare a studiare atti e pensieri gentili per chi ci sta intorno.
Pietro Santo
smemorato ha detto…
Carissimo Pietro, come sempre mi lasci parole su cui riflettere; giusto ieri sera sono andato a godermi il saggio teatrale scolastico della mia piccola Giulia, uno dei due "pezzi" verteva sul tema della memoria. Brevemente la trama: il popolo del mare è in lotta col popolo della montagna, una lotta defaticante e inutile anzi dannosa, ad un certo punto qualcuno dice che esiste una porta, attraversata la quale si perde la memoria del passato. Alè tutti oltre la porta, tutto è pace, tranquillità... noia! Cosa fare allora? Via di nuovo tutti oltre la porta della memoria. Il conflitto ritorna immediato, si lotta di nuovo, la salvezza viene da due bambini (uno del popolo della montagna, l'altro del popolo del mare che già all'inizio della pièce giocavano contrastati dagli altri) che riallacciano i loro giochi contagiando gli altri, una speranza di pace anche in presenza di memoria!
Ecco la memoria serve, ma va utilizzata con una spruzzata di bene, altrimenti...
Anonimo ha detto…
Siccome sento un grande bisogno di gridare, per non disturbarvi, sono venuto solo soletto in questo angolino.
Allora mi chiedo, arrabbiato, se quei tizi, che invece di parlare ghignano, sono credibili quando parlano di "vita". Mi chiedo quanto il cainano e tutta la sua corte di filosofi e ragionatori pagati di destra di centro e di sinistra abbiano credito presso la nostra gente. Potrei fare dei nomi a caso, senza scontentare nessuno, ogni volta che li vedo mi sembra che ghignino peggio di ignazio (questo poveraccio parla perchè s'è convinto che mi frega). Per distrarre la gente dai problemi quotidiani "usano" anche i morti. Non solo quelli che si fanno chiamare maggioranza, perché rubarono i risultati, ma anche quelli che i voti se li fecero colpevolmente fregare. E ci sono anche "santi" preti e prelati che gli danno una mano.
A uno di questi ultimi mi piacerebbe chiedere quando, secondo loro che amministrano la rivelazione, è iniziata la Vita di quella poverina. Ma lo Spirito aleggia dove vuole, per fortuna! Non tenterai il Signore Dio tuo... ed io non insisterò oltre per avere un segno. Sono certo che nell'Alto non c'è nessuno più sprovveduto di me: questi ..... che se la spassano in terra possono fregare solo i loro simili. Questi infami che ai migranti invece dell'acqua e delle cure offrono delazione e disprezzo. Alla nostra società invece della sicurezza offrono le armi per la legittima difesa. E così continuando... E qualche prete aiuta.
Pietro Santo
smemorato ha detto…
Carissimo Pietro, il mio quasi silenzio di questi giorni è dovuto a un vertiginoso disorientamento che mi ha colto, persino quest'angolo di web in cui io e te, dialoghiamo, quasi in esclusiva, mi appare un muro difficile da scalare.

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