quel bel tomo di Renzi


OTTOBRE 2012 FATTI & OPINIONI
Il dubbio
Renzi è liberaldemocratico?
Di Giacomo Nigro
Renzi è liberaldemocratico ha detto Scalfari a Fazio durante l'intervista di domenica a "Che tempo che fa" la nota trasmissione di RAI3: troppo buono! Per me è un parolaio, figlio delle Tv commerciali. Inoltre egli è un ingrato, visto che alla convention di Torino ha mostrato di non apprezzare gli sforzi democratici del suo Segretario Bersani che, cambiando le regole, gli ha permesso di candidarsi alle primarie. Lo sbruffone ha dichiarato con voce stentorea da comiziante che lui le primarie le avrebbe comunque fatte.In questi giorni, leggendo i giornali e guardando i telegiornali, ci rendiamo conto di quanto piaccia il candidato alle primarie del PD al PD+L che di suo è allo sbando, in attesa che il vate Silvio sputi il vaticinio della sua eventuale candidatura.Ecco una rassegna di estimatori: "Renzi mi piace. Non vado in casa d'altri a votare alle primarie, ma il personaggio mi piace. E' un gigante nel panorama politico di oggi, una persona giusta per questi tempi. Mi ricorda un po' Berlusconi, per esempio nell'essere anticonformista". Lo dice Marcello Dell'Utri, senatore del Pdl, a La Zanzara su Radio24, secondo quanto riporta una nota della trasmissione. "Alle politiche, se non ci fosse Berlusconi, Renzi lo voterei, assolutamente - aggiunge Dell'Utri - avercene di persone così. Molti del Pdl, se non ci fosse Silvio. lo voterebbero”. Conoscendo il personaggio direi che si tratta di "un avviso di garanzia" bello e buono diretto al suo Silvio. Portare la rottamazione fino nel cuore del centrodestra per riavvicinare il Popolo delle Libertà agli elettori. Perché la grande novità della scena politica, sostiene Maurizio Belpietro, "si chiama Matteo Renzi", e anche se non riguarda direttamente il Pdl, non può lasciarlo indifferente. Il sindaco di Firenze ha portato i grandi vecchi del Pd (leggi Massimo D'Alema, Walter Veltroni, Pierluigi Castagnetti) a farsi da parte. "E allora ripartiamo dal nostro appello dello scorso 23 maggio - dice Belpietro - 'Dimettetevi tutti'. Per riconquistare la fiducia degli elettori non basta un ritocco, ci vuole una rivoluzione". Si accoda all'esortazione dello stesso tenore fatta da Daniela Santanchè, il direttore di Libero, ma ponendo un distinguo: "La rottamazione del Pdl deve essere di tutti i big, che oggi appaiono vecchi, non solo di una parte. Quindi - continua - va rottamata anche Daniela Santanchè, che non siede in Parlamento ma che è stata vicina al Pdl e ai suoi errori in questi anni. Se rottamiamo gli Alfano - conclude - via anche i Cicchitto e i Gasparri". L'altro candidato alle primarie Nichi Vendola intanto gli si rivolge tramite i media:
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