Il giardino delle meraviglie di Pietro Santo

Ho apprezzato molto lo stile composito del racconto di Pietro il quale prendendo spunto da una ingiustizia reale, degli uomini, ripercorre una sua esposizione sentimentale, oserei dire passionale verso quell'ingiustizia. Un racconto in cui esperienze di vita vissuta e professionali, di storia e feconda fantasia, si intrecciano. Un intreccio da cui prende vita il bandolo di una matassa che, si dipana passando dal realistico al fantastico e viceversa, proponendo una soluzione impossibile, ma accettabile del problema di fondo: l'impossibile salvataggio di un angolo di Brindisi pieno di memoria. Un angolo, di natura superstite e di storia fatto luogo, finito in una speculazione edilizia. Una speculazione tanto brutale quanto ordinaria in un Paese che ha perso fondamentalmente un valore: l'interesse solidale. Siamo in mano a una classe dirigente egoista fino alla miopia, arrampicatori sociali "mordi e fuggi" privi del senso della bellezza. La bellezza del "giardino delle suore" così oggettiva non arriva neanche nei recessi di un retropensiero solidale che pur dovrebbe essere presente in ogni uomo. Da qui una lotta solitaria del protagonista del racconto che, deve ricorrere ad una "millenaristica consolazione", pur conservando un senso completo della realtà. Fa freddo, ma non fa niente, occorre uscire, prendere aria, allontanarsi dall'anidride carbonica prodotta da una società distorta. Ma occorre anche non dimenticare la magia de Magi i quali potranno essere portatori di una nuova Epifania per noi poveri illusi.

Leggete e commentate. Chi volesse contattare direttamente l'autore legga le avvertenze al fondo del testo a portata di clik. Buona lettura!

Commenti

smemorato ha detto…
http://lo-smemorato-di-collegno.splinder.com/post/23133178

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